Dimensionamento scolastico, audizioni in quarta Commissione

La dirigente dell’Ufficio Scuola Anna Pedio ha illustrato le linee guida predisposte dalla Giunta. Ascoltati i presidenti delle Province Nicola Valluzzi e Francesco De Giacomo

Un&rsquo;organizzazione scolastica che sia in grado di offrire la migliore didattica possibile, con criteri e parametri di dimensionamento che non si limitino a tamponare la situazione esistente, ma che guardino ad una prospettiva di medio periodo: &egrave; questo l&rsquo;obiettivo delle linee guida per il dimensionamento scolastico predisposte dalla Giunta regionale, che l&rsquo;assessore Cifarelli ha chiesto, insieme ai presidenti delle Province di Potenza e Matera, Valluzzi e De Giacomo, fossero preliminarmente illustrate nella quarta Commissione permanente per condividere gli indirizzi da adottare.<br /><br />In questo quadro l&rsquo;organismo presieduto da Vito Giuzio (Pd) ha ascoltato ieri sera la dirigente dell&rsquo;Ufficio Scuola della Regione Anna Pedio, che ha confermato innanzitutto come &ldquo;in Basilicata la criticit&agrave; pi&ugrave; rilevante &egrave; la diminuzione della popolazione che si ripercuote inevitabilmente sulla popolazione scolastica&rdquo;. Rispetto al 2015, anno nel quale &egrave; stato approvato il piano di dimensionamento vigente, si riscontra una diminuzione di 3938 alunni (3.092 in provincia di Potenza e 846 in provincia di Matera), di cui 3.311 nel primo ciclo, con il conseguente sottodimensionamento di 19 istituti scolastici, a cui si aggiunger&agrave;, visto il trend negativo, il sottodimensionamento di ulteriori 14 istituti dall&rsquo;anno scolastico 2019/2020. &ldquo;E&rsquo; quindi necessario &ndash; ha detto Pedio – adottare gli interventi indispensabili per assicurare il miglior servizio scolastico possibile, finalizzato alla lotta contro la dispersione scolastica, al miglioramento delle competenze degli studenti, al superamento del modello delle pluriclassi, a proporre un&rsquo;offerta formativa per il secondo grado di alto livello, a sostenere la costituzione degli Its e a strutturare legami sinergici fra il mondo della scuola e quello del lavoro&rdquo;.<br /><br />Istituzioni scolastiche con un minimo di 600 alunni (400 nei Comuni montani); riduzione delle pluriclassi, soprattutto dalla scuola secondaria di primo grado in poi; accorpamento degli istituti con un numero di studenti inferiori ai minimi indicati, con l&rsquo;ubicazione della presidenza nel Comune aggregatore dove vi &egrave; maggiore popolazione scolastica; istituti omnicomprensivi solo nelle localit&agrave; caratterizzate da particolare isolamento; garantire la presenza di licei, istituti tecnici e professionali in tutti e cinque gli ambiti territoriali, bloccando per&ograve; il proliferare di indirizzi all&rsquo;interno dell&rsquo;istituzione scolastica per evitare la frammentazione dell&rsquo;offerta formativa: questi, in estrema sintesi, i criteri pervisti dalla Giunta per la predisposizione del piano di dimensionamento.<br /><br />Parametri riconfermati rispetto alle vecchie linee guida, come ha spiegato il presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi che ha sottolineato la necessit&agrave; &ldquo;di una azione tesa a ridurre al minimo le pluriclassi, fenomeno diventato una patologia, a detrimento della qualit&agrave; dell&#39;istruzione&rdquo;, e di introdurre &ldquo;elementi di novit&agrave; nelle azioni di accorpamento, valorizzando sempre di pi&ugrave; i centri di aggregazione, cio&egrave; i Comuni dove c&#39;&egrave; gi&agrave; una scuola secondaria superiore, che hanno gi&agrave; il servizio di trasporto pubblico. Per le scuole dell&#39;infanzia vanno mantenute le pluriclassi, ma a 11 anni &egrave; pi&ugrave; opportuno vivere la propria vicenda scolastica in una classe dimensionata&rdquo;. In provincia di Potenza sono 13 gli istituti sottodimensionali, a cui se ne aggiungeranno altri 8 dall&rsquo;anno scolastico 2019/2020, mentre in provincia di Matera sono 6 gli istituti sotto soglia, a cui se ne aggiungeranno altri 6 dall&rsquo;anno scolastico 2019/2020. &ldquo;Le criticit&agrave; riguardano soprattutto l&rsquo;entroterra&rdquo;, ha spiegato il presidente della Provincia di Matera Francesco De Giacomo, che ha esortato tutti &ldquo;a trovare una sintesi insieme. Bisogna essere oggettivi, serve una visione di prospettiva che vada oltre i due anni per non avere problemi in futuro. Bisogna inoltre verificare gli indirizzi, facendo la cernita di quelli che attraggono, da ubicare dove non c&#39;&egrave; ne sono gi&agrave; altri&rdquo;.<br /><br />I presidenti delle due Province hanno risposto ad alcune domande di Napoli, Romaniello e Perrino, mentre il presidente Giuzio ha assicurato che la Commissione esaminer&agrave; la documentazione prodotta dalle Province con l&rsquo;obiettivo di condividere le responsabilit&agrave; per arrivare alla migliore soluzione possibile.<br /><br />Successivamente Pedio ha brevemente illustrato il disegno di legge della Giunta su &ldquo;Diritto allo studio e sostegno all&rsquo;apprendimento permanente nel corso della vita attiva&rdquo;, che tende a raggruppare in un unica legge tutti gli intenti relativi all&#39;istruzione. &ldquo;Il provvedimento &ndash; ha detto Pedio – mette al centro l&#39;individuo che ha diritto a poter accedere agli interventi formativi, tenendo conto della situazione personale, familiare e reddituale e rimuovendo gli ostacoli che non permettono di accedere al diritto all&#39;istruzione. Si raggruppano gli interventi per l&#39;infanzia, l&#39;obbligo scolastico, le qualifiche professionali, gli interventi di formazione professionale, l&rsquo;apprendimento da parte degli adulti per l&#39;acquisizione di competenze generali e in particolare in materia digitale, Prevista la programmazione regionale, con un piano triennale degli interventi, che definisce le risorse statali e comunitarie, le priorit&agrave; e i criteri di riparto delle risorse e gli interventi da attuare, ed un Piano annuale attuativo con le linee programmatiche e le politiche di monitoraggio da attuare attraverso l&rsquo;istituzione di un Osservatorio per il diritto allo studio&rdquo;. Pedio ha risposto inoltre ad alcune domande di Romaniello e Perrino.<br /><br />Il consigliere Romaniello ha infine illustrato la sua proposta di legge sugli &ldquo;Incentivi alle nascite, alla prima infanzia e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro&rdquo;, che, ha spiegato, &ldquo;risale a due anni fa, quando in Italia si &egrave; sviluppata una discussione sulla riduzione delle nascite, che molti hanno attribuito alle mutate condizioni sociali. Fare un figlio senza prospettive di stabilit&agrave; di lavoro diventa a volte difficile, a ci&ograve; si aggiunge il fatto che i bambini da 1 a 3 anni hanno servizi inadeguati, come pure sono insufficienti i servizi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La proposta prevede un contributo, in base al reddito Isee, ma alla luce delle norme nazionali nel frattempo intervenute e delle altre proposte di legge dei consiglieri Pace e Mollica, va fatto un approfondimento. In ogni caso se si decider&agrave; di approvare una norma su questo tema a mio parere bisogna tenere conto della condizione sociale delle famiglie, con interventi mirati a mettere tutti in una condizione di parit&agrave;, altrimenti si finisce nella logica dell&#39;una tantum&rdquo;.<br /><br />Oltre al presidente della Commissione Giuzio (Pd) hanno partecipato ai lavori i consiglieri Lacorazza (Pd), Rosa (Lb-Fdi), Napoli (Pdl-Fi), Perrino (M5s), Bochicchio (Psi), Soranno (Pp) e Romaniello (Gm).&nbsp;

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