“Se l'amministrazione comunale di Tolve si vergogna per quello che invece doveva essere un atto simbolico per non dimenticare un giovane morto per i suoi ideali di destra vuol dire che non c’è nessuna voglia di pacificazione nazionale e di rileggere la tremenda storia del terrorismo continuando a leggerla con gli occhi di chi ha voluto da sempre accreditare la tesi che i martiri sono solo a sinistra”. E’ quanto sostiene il sen. Egidio Digilio (Fli) contestando la decisione del sindaco e del Consiglio Comunale di Tolve di cambiare denominazione alla villa comunale dal 2004 intitolata a Segio Ramelli, “ancora più grave – aggiunge – perché avvenuta a pochi giorni dall’anniversario del 25 aprile a ribadire l’esigenza che si deve superare la retorica dei morti buoni e dei morti cattivi. E’ stata persino scelta la data sbagliata: è il caso di ricordare che il barbaro omicidio avvenne il 29 aprile 1975″.