“L'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, oggi in audizione in Senato, ha gettato la maschera sostenendo che "ben venga tutto quello che ripristina l'autorità centrale su un terreno delicato come quello dell'energia, dove i discorsi delle Regioni sono insensati”. Siamo di fronte alla testimonianza che intorno al petrolio lucano si sono saldati, ai danni del nostro territorio e delle nostre comunità, interessi politici sostenuti dal Governo Monti con le lobby petrolifere”. E’ il commento del sen. Egidio Digilio, componente della Commissione Affari Istituzionali del Senato e coordinatore di Fli per la Basilicata.
“Non è per nulla casuale – aggiunge – che le migliori parole di sentito consenso ed entusiastico elogio al Governo siano venute proprio dall’a.d. Eni. Piuttosto, si prenda atto da parte del governatore De Filippo come di tutti i partiti lucani che è radicalmente cambiato per la Basilicata il quadro della questione energetica e che pertanto la strategia del Memorandum, che mi ha visto unico parlamentare lucano disertare la storica ed ormai inutile cerimonia della firma e tenace oppositore, è sepolta”.
Nel ricordare che “le avvisaglie nei mesi scorsi non sono mancate”, Digilio afferma che “più che evocare lo spettro di Scanzano, De Filippo forse mai come in questa circostanza dovrebbe avvertire il dovere di un confronto con tutti i soggetti politici, istituzionali e sociali per concordare cosa fare”.
Digilio infine annuncia le “barricate” in Commissione Affari Istituzionali del Senato dove il ddl del Governo approderà a breve.
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