Polemizzare con il Ministro del Lavoro Fornero sta diventando sin troppo facile, come “sparare sulla Croce Rossa”. Ma, francamente, la sua nuova gaffe espressa al convegno di Confagricoltura – “lavorare in agricoltura mantiene giovani" – non può che suscitare reazioni negative specie da parte dei tantissimi giovani che vorrebbero farlo ma sono di fatto tagliati fuori”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio, coordinatore regionale di Fli.
“L’attenuante per la Fornero è quello di non avere la più pallida idea di cosa significhi lavorare in agricoltura ". “Cogliendo l’occasione della nuova “infelice uscita” della Fornero – dice Digilio – è il caso che il Ministro alle Politiche Agricole e Forestali Catania e il Governo Monti, prima della fine del mandato, concentrino attenzione ed impegno su una questione: è prioritariamente necessaria la definizione delle condizioni per l’assegnazione dei beni demaniali ricompresi nell’elenco nazionale, in applicazione dell’articolo 66 del decreto legislativo n.1/2012 convertito con la legge numero 27 del 24 marzo 2012, riguardante l’individuazione dei terreni agricoli pubblici da destinare ad alienazione e/o locazione. Ciò – continua il senatore di Fli – consentirebbe ai giovani di poter disporre della terra bene essenziale per avviare un’attività agricola, zootecnica o agrituristica”.
“E se poi le organizzazioni professionali agricole più rappresentative continuano a ripetere che l'agricoltura può essere un vero «ammortizzatore sociale», che l'occupazione nei campi cresce e le aziende sono pronte ad assorbire 200mila disoccupati – conclude Digilio – diventa indispensabile mettere da parte il dilettantismo della professoressa-ministro e passare a provvedimenti alcuni dei quali sono persino a costo zero. Il ddl del ministro Catania per la tutela del suolo agricolo è un buon primo passo avanti”.
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