Dg Maruggi su interventi alla mitralica al San Carlo

“Con gli interventi non invasivi alla valvola mitralica si completa l’offerta della nostra emodinamica che oramai assicura quasi l’intera gamma interventistica su quello che è il più ampio e avanzato fronte delle cure per le disfunzioni cardiache e circolatorie”. Il direttore generale del San Carlo Giampiero Maruggi commenta con soddisfazione il successo dei primi due interventi di riparazione della valvola mitralica con modalità percutanea, una tecnica che evita i fastidi e i rischi connessi all’apertura dello sterno. Lo rende noto l’ufficio stampa del San Carlo. L'insufficienza mitralica ha un'incidenza di circa 250.000 nuovi casi all’anno in Europa, ma soltanto il 20% sono risolvibili con l'intervento cardio-chirurgico. “L'insufficienza della valvola mitrale – spiega il dottor Nicola Lisanti – è la seconda valvulopatia più frequente nel mondo occidentale ed è caratterizzata dall'incompleta chiusura dei lembi con conseguente anomalo e dannoso reflusso di sangue dal ventricolo sinistro verso il corrispettivo atrio.” La riparazione percutanea della valvola mitralica comporta l'applicazione di un medical device orientabile (denominato MitraClip). “Dobbiamo ringraziare il direttore Maruggi – aggiunge Lisanti – che ha scelto di investire in questi dispositivi che sono costosi ma decisivi per risolvere casi complicati e spesso senza alternative chirurgiche. Una scelta aziendale che ha implicato anche un’attività di formazione in ambito europeo: il nostro personale si è recato a Bruxelles per padroneggiare questa tecnica che è sicuramente d’avanguardia ed è praticata in pochi centri in Italia”.  Il dispositivo, introdotto per via venosa femorale – aggiunge la nota – viene pilotato fino al piano valvolare mitralico ove, dopo opportuno posizionamento, è possibile catturare i lembi valvolari con precisione millimetrica in modo saldo e definitivo tanto da ridurre considerevolmente o in alcuni casi eliminare definitivamente il rigurgito mitralico. Una tecnica, estremamente innovativa in assoluto – continua la nota- applicata con successo, per la prima volta in Basilicata, in due pazienti con insufficienza mitralica grave ad alto rischio chirurgico, dai cardiologi interventisti Pasquale Lisanti e Giandomenico Tarsia (UOC di Cardiologia Emodinamica) che si sono avvalsi della preziosa collaborazione delle numerose figure professionali (ecocardiografista, anestesisti, cardiochirurghi, infermieri e tecnici di sala di emodinamica) operanti nel Dipartimento dell'Alta specialità del Cuore.

BAS12

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