Secondo il presidente della Regione Basilicata il cinema sperimentale, oltre a raccontare storie inedite, sensibilizza l'opinione pubblica su tematiche particolari

“La narrazione cinematografica sperimentale, inserita in un contesto di cultura, architettura e arte contemporanea, può sicuramente rappresentare per lo spettatore un'esperienza innovativa di apprendimento. Le nuove forme di comunicazione possono quindi diventare, anche per la Regione Basilicata, preziosi veicoli per sensibilizzare l’opinione pubblica verso problematiche di carattere morale”.
E’ quanto dichiara il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, commentando la partecipazione de “Il Giardino della Speranza”, lavoro cinematografico del filmmaker e produttore lucano, Antonello Faretta, al Film Festival di Rotterdam. Il Giardino della Speranza che sarà proiettato in uno dei principali festival cinematografici europei il 29 e 31 gennaio, presenta la storia del jazzista potentino Marco Lopomo che combatte amorevolmente, da anni, contro la malattia. Il lavoro è stato realizzato nell’ambito del progetto culturale “Arte in Transito” finanziato nel 2009 dalla Regione Basilicata con lo scopo di rendere protagonista la città di Potenza di importanti e significati eventi riguardanti la cultura, l'architettura e l'arte contemporanea.
“Il Giardino della Speranza – ha aggiunto De Filippo – oltre ad essere un atto di gratitudine nei confronti del jazzista potentino Marco Lopomo, raccontando di come è possibile realizzare una vera solidarietà tra individui nei luoghi di sofferenza, rappresenta un esempio di come il cinema indipendente può sperimentare forme innovative di comunicazione di utilità sociale. Tali iniziative dunque contribuiscono a sensibilizzare l'opinione pubblica su problematiche di carattere morale e civile riguardanti l'intera comunità. Non è un caso quindi che la narrazione senza estetismi di sorta de “Il Giardino della Speranza” – conclude De Filippo- abbia conquistato attenzioni a livello internazionale”.

fio