“Le Regioni esprimono forte perplessità sul ddl” perché esso “non coordinato con la normativa vigente. Si propone di non procedere con l’approvazione o di rivedere il testo”. Così in audizione in commissione Attività produttive della Camera l’assessore Francesco Cupparo (Basilicata), in merito alla proposta di legge ‘Istituzione e disciplina delle zone del commercio nei centri storici’. “Le Regioni – ha affermato – rivendicano la propria competenza legislativa esclusiva in materia di commercio ai sensi del 117 della Costituzione. Lo Stato può intervenire solo in materia di concorrenza. Il ddl inoltre si sovrappone a un quadro normativo già esistente, come il Codice dei Beni Culturali, la legge 214/2023 e il dl 219/2014. Gli obiettivi del ddl si possono raggiungere tramite gli strumenti esistenti. C’è un rischio di contrasto con i principi di semplificazione e concorrenza perché l’introduzione di un regime autorizzatorio generalizzato rappresenta un aggravio procedurale e una restrizione all’impresa e alla concorrenza, contro i principi nazionali e comunitari di liberalizzazione”. “Il ddl – ha detto ancora Cupparo – prevede che i Comuni definiscano i procedimenti senza parametri uniformi. Non è chiaro se le norme valgano per tutti gli esercizi commerciali o solo quelli di vicinato: su questo occorre fare chiarezza”. “Infine sul fondo per i piccoli Comuni ci sono perplessità: il fondo da 300 milioni è considerato utile ma non è giustificato perché esclusivamente rivolto ai piccoli Comuni e implica un onere economico indiretto per le Regioni, chiamate a cofinanziare”.