CSAIL: 50 SALDATORI NON POSSONO BASTARE

“Dopo l’annuncio di Assoil School del corso di formazione per 50 saldatori, su incarico della Total per Tempa Rossa, non vorremmo si ripetesse la “beffa dei saldatori” che negli anni novanta furono formati da enti per conto dell’Eni in Val d’Agri e che una volta conseguito il diploma sono rimasti a casa”. A sostenerlo è il Csail in una nota diffusa dal presidente Filippo Massaro, per il quale “comunque vada a finire questa volta non possiamo certo accontentarci di 50 saldatori rispetto ad un esercito di giovani disoccupati nel Sauro come in Val d’Agri. C’è poi il problema dei laureati per i quali tra Assomineraria, Fondazione Mattei, società petrolifere si sono sprecati in questi anni in progetti e programmi che si sono risolti in qualche decina di convenzione o contratto per lo più a tempo determinato. Quello che i politici non dicono – è scritto nella nota – che per la formazione e l’aggiornamento professionale sono stati spesi un pozzo di soldi pubblici erogati dalla Regione alla Provincia di Potenza-Apofil e ad enti di settore che avrebbero dovuto produrre almeno qualche migliaio di posti di lavoro. Invece in tanti hanno conseguito diplomi e attestati di qualifiche senza mai conoscere un giorno solo di lavoro. Qualcuno dovrebbe poi spiegare – afferma Massaro – perché i Centri per l’Impiego ai quali sono stati affidati compiti di orientamento e di servizi per i disoccupati da indirizzare verso strumenti innovativi tra cui stage formativi hanno fallito completamente nonostante una platea di impiegati e consulenti. Come non si può archiviare il capitolo del cosiddetto “Patto di sistema”, sottoscritto anche dai sindacati con l’obiettivo di mettere in rete le aziende che in Basilicata svolgono o possono svolgere attività, servizi, commesse nel settore del petrolio. Il pasticcio della formazione, che ha come ingrediente base la formula “più formatori che formati”, in sostanza non è riuscito nemmeno a risolvere il problema di quelle figure professionali e specialistiche di cui le imprese hanno realmente bisogno, evitando il ricorso ad assunzioni di lavoratori extraregionali e in alcuni casi esteri. Altro che riserva per gli iscritti ai Cpi di Villa d’Agri e Laurenzana come qualcuno demagogicamente aveva proposto”.

BAS 05

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