Costi elettricità per imprese, Flovilla (Udc): riduce competitvità

“Anche le imprese lucane pagano l’energia elettrica in più di quelle europee, con un gap rispetto alla media europea che la Confartigianato calcola in media a 2.466 euro ad azienda, solo di poco al di sotto della stessa media che ogni azienda italiana paga l'energia elettrica (2.259 euro) all'anno in piu' rispetto agli imprenditori europei”. E’ quanto sottolinea Antonio Flovilla, presidente del comitato provinciale e dirigente regionale dell’Udc aggiungendo che “nella regione che ha l’ambizione di diventare hub energetico del Paese, con le risorse di idrocarburi che il Governo vorrebbe a breve incrementare, è un dato non certo irrilevante, tanto più che il gap del costo Regione Basilicata-Ue viene quantificato dalla stessa Confartigianato in oltre 87 milioni di euro per consumi industriali complessivi di oltre 2.000 GWh. Dunque – afferma – decine di milioni di euro sottratti ad investimenti, adeguamenti tecnologici, e nuova occupazione. Il costo dell'energia elettrica per uso industriale, non a caso, rientra tra le sollecitazioni contenute nel documento ‘Pensiamo Basilicata’ di 14 associazioni della piccola e media impresa, dei settori agricolo, artigianato, commercio e servizi, cooperazione per ridurre il gap della competizione con il resto del Paese e l’Europa. Ha perfettamente ragione il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini quando dice che  e' una delle tante zavorre che frenano la corsa delle imprese italiane, uno dei tanti oneri che riducono la nostra competitivita' rispetto ai competitor europei. Da noi pertanto è una doppia zavorra.  E se su questo fronte il Governo deve agire in fretta, precisando le proposte del Piano energetico presentate dal Ministro Passera nel Consiglio dei Ministri e particolarmente attese in Basilicata dopo il provvedimento di moratoria per la ricerca di petrolio oltre a ridurre la pressione fiscale che incide al 22% sulla spesa in elettricità, anche il Governo Regionale – afferma Flovilla – ha tanto da fare in attuazione del Piear, il piano energetico-ambientale regionale, per completare la produzione di energie rinnovabili prevista e per rilanciare il ruolo della Società Energetica Lucana che sinora è intervenuta, attraverso la cessione del gas di produzione petrolifera da parte delle compagnie, solo per ridurre o abbattere i costi per alcuni ospedali, scuole e municipi tralasciando l’impresa. Non si sottovaluti ulteriormente che specie in agricoltura i costi energetici sono diventati ancor più insopportabili”.

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