Le dichiarazioni del vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio, al termine dei lavori della Conferenza su “Petrolio e Ambiente”
“Le conclusioni della Copam 2011 – dice ausilio – e l’inaugurazione dell’Osservatorio Ambientale ci caricano tutti, Regione, Province, Comuni, forze politiche, sociali e imprenditoriali, associazioni e movimenti civici, di grande responsabilità se non vogliamo consegnare la Conferenza agli atti di documentazione. La questione prioritaria diventa perciò il metodo di lavoro presente e futuro, che pertanto non sarà più quello del passato, così come è emerso con chiarezza dalle numerosi voci della Conferenza, e ruota intorno ad una proposta innovativa. Il sottosegretario Viceconte lo chiama ‘Patto per i lucani’, Confindustria ‘Patto di sistema’, i sindacati ‘Patto per la Basilicata’. Non mi appassiona la terminologia, quanto piuttosto, il percorso concertativo da seguire per dare continuità alle domande (più volte ascoltate da chi vive in Val d’Agri) di informazione e di coinvolgimento alle scelte che verranno assunte a partire dalle prossime settimane, dal primo incontro del Tavolo Istituzionale Petrolio, destinate a segnare il futuro dei comprensori petroliferi e dell’intera regione”.
“Il presidente De Filippo – continua Autilio – ha riconosciuto che sinora l’informazione sulle azioni di monitoraggio ambientale-territoriale e delle condizioni di salute delle popolazioni locali è stata non solo carente, ma anche in alcuni casi inefficace. Su questo aspetto, sono certo, l’Osservatorio Ambientale ha un compito essenziale da svolgere per mettere fine anche a quei fenomeni di allarmismo che non hanno alcun motivo di esistere. L’informazione richiede, allora, mezzi e strumenti adeguati per affermare nei fatti il principio della trasparenza a cui si è richiamato lo stesso Governatore nelle conclusioni della Copam. Di pari passo si pone il problema della concertazione che, innanzitutto, superi l’episodicità e forme di accentramento di potere che hanno caratterizzato sinora la gestione del P.O. Val d’Agri come le più importanti attività di programmazione e spesa delle royalties. Non è casuale che nei primi commenti di sindacati ed imprenditori sulla Conferenza questo sia un tema ricorrente con l’esigenza di elevare la qualità della concertazione. Occorre, dunque, dell’altro: sollecitare il senso della cultura dell’imprenditoria, valutare le capacità economiche, assecondare la vocazione di un’area che è inserita a pieno titolo in un Parco nazionale di grande pregio, che auspichiamo, anche per effetto del nuovo logo identificativo, a breve diventi meta di sempre più visitatori e turisti. Ciò potrebbe portare benefici assoluti per il territorio, ma anche per le Compagnie, che devono diventare compartecipi di uno sviluppo sostenibile e durevole e non più agli occhi dei valligiani ‘portatrici di degrado’. Per questo – sostiene il vice presidente del Consiglio regionale – il dopo Conferenza deve diventare l’occasione, da non sprecare, per compiere quella ‘svolta’ che tutti auspichiamo per adeguare l’insieme delle politiche di sviluppo e quelle energetiche, accelerando i tempi per l’istituzione del Distretto Energetico Val d’Agri-Sauro. La nuova fase della programmazione 2007-2013 ci pone oggi di fronte ad una scelta di enorme importanza: quella di definire una strategia forte, univoca, e di concentrare in quella direzione tutti i nostri sforzi. E’ pertanto fondamentale che la concertazione sia più ampia possibile anche con il protagonismo diretto dei consiglieri regionali e degli amministratori della Provincia di Potenza. Ciò per superare l’aspetto negativo, soprattutto di carattere culturale, dei localismi, purtroppo ancora presenti tra le nostre comunità locali, che impediscono una programmazione comprensoriale come è verificabile nei casi significativi, nel settore infrastrutture, per il Parco Notatorio previsto a ridosso del centro abitato di Viggiano e, nel settore servizi sociali, per il mancato finanziamento al Centro per disabili e all’Associazione di volontariato ‘Verso la luce’ di Grumento Nova.
“In sintesi – afferma Autilio – la ‘questione petrolio’ richiede: Rinegoziazione del protocollo d’intesa Eni-Regione del 1998 (aumento delle royalties dal 10 per cento al 50); Finalizzazione delle risorse del Programma Operativo Val d’Agri per le infrastrutture, anche viarie, e le attività produttive con obiettivo centrale la creazione di nuovi posti di lavoro;Formazione finalizzata ai profili professionali rispondenti ai bisogni del territorio (non solo attività di estrazione e ricerca degli idrocarburi ma anche turismo, beni culturali-ambientali, agricoltura); Definizione ruolo e compiti della Fondazione Mattei (sede di Viggiano), totalmente avulsa dal territorio e lontana dalla missione per cui è nata che è quella di fare alta e qualificata formazione in Basilicata; Concreta visibilità dell’attività dell’Osservatorio Ambientale (sede di Marsiconuovo) soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio ambiente-salute; Definizione del “contratto di sito” per l’area industriale di Viggiano, già accolto dal Consiglio Regionale, con l’Eni e le Compagnie petrolifere; L’avvio, annunciato a Viggiano, su iniziativa di Assomineraria, di un Centro di formazione professionale, con corsi nelle aziende per riqualificare i dipendenti e per i giovani diplomati e laureati disoccupati; Indennizzo per i proprietari degli immobili circostanti al Centro Olio di Viaggiano e Superamento del Commissariamento del Parco Val d’Agri- Lagonegrese per un governo delle comunità locali e per la salvaguardia del delicato equilibrio Parco-petrolio”.