Contributi ai Comuni, Perrino: ancora il metodo "a pioggia"

Il consigliere regionale del M5s: “Contributi a fondo perduto della Regione ai Comuni meno virtuosi, quando crollerà il castello di sabbia pittelliano?”

&ldquo;Tra i pochi articoli della Legge di Stabilit&agrave; regionale approvati nei giorni scorsi, Pittella ha trovato ancora il sistema per riproporre il suo &lsquo;metodo&rsquo; di contribuzione &lsquo;a pioggia&rsquo; a favore di Comuni con le finanze disastrate (in dissesto o pre-dissesto): 600 mila euro di soldi della Regione sono andati al Comune di Tursi, 2,5 milioni di euro al Comune di Montalbano Jonico e 1 milione di euro al Comune di Tricarico e ben 5 milioni di euro al Comune di Lagonegro. E&rsquo; stata riproposta, quindi, l&rsquo;assai discutibile operazione avviata nel 2015 con il maxi salvataggio del Comune di Potenza che &lsquo;cub&ograve;&rsquo; ben 32 milioni di euro, seguito da interventi &lsquo;minori&rsquo; diretti ad altri Comuni&rdquo;. A sostenerlo il portavoce regionale del Movimento cinque stelle, Giovanni Perrino.<br /><br />&ldquo;Allora &ndash; ricorda Perrino – il M5s avanz&ograve; una soluzione alternativa che istituiva un &lsquo;Fondo regionale di rotazione per assicurare la stabilit&agrave; finanziaria degli enti locali&rsquo;: un fondo &lsquo;rotativo&rsquo; (niente soldi&nbsp; &lsquo;a fondo perduto&rsquo;, ma anticipazioni da rimborsare) in grado di responsabilizzare gli Enti locali e cercare di indirizzarli verso una gestione maggiormente virtuosa, oculata, parsimoniosa e attenta delle proprie risorse pubbliche. L&rsquo;emendamento allora fu bocciato dalla Giunta pittelliana e stessa sorte ha incontrato il 22 aprile scorso, allorch&eacute; lo abbiamo riproposto nel corso dei lavori dell&rsquo;ultima sessione di Bilancio regionale. A nostro avviso &ndash; sotiene Perrino – i contributi a fondo perduto della Regione Basilicata presentano evidenti criticit&agrave; e punti di contrasto con tutto l&rsquo;apparato normativo costituito dal Decreto legislativo n. 267 del 2000 (cosiddetto &lsquo;Testo Unico degli Enti Locali&rsquo;, TUEL). Anche la Corte dei Conti, Sezione delle Autonomie, nella relazione depositata in occasione dell&rsquo;audizione alle Commissioni Riunite Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati (sull&rsquo;A.C. 2162) del 21 marzo 2014, ha avuto modo di avvertire perentoriamente che &egrave; stato introdotto&nbsp; &lsquo;(&hellip;) nell&rsquo;ordinamento giuridico degli enti locali, a seguito della riforma costituzionale il principio per cui gli enti dissestati devono provvedere da soli al proprio risanamento, senza alcun aiuto (…)&rsquo;. Aiuto che evidentemente, non pu&ograve; giungere tanto da parte dello Stato (quello statale &egrave; ritenuto ammissibile nel caso di eventi eccezionali, quali calamit&agrave; naturali o eventi disastrosi imprevedibili) quanto della Regione. Sulla scorta di tale alveo logico e argomentativo, &egrave; giunto un nuovo parere della Corte dei Conti, stavolta della sezione regionale di Puglia, la quale, nel contesto del referto sull&rsquo;analisi della copertura della spesa contenuta nelle leggi regionali pugliesi emanate nel 2016, pare abbia evidenziato forti criticit&agrave; su una legge regionale che prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro a favore del Comune di Castellaneta (Taranto) a valere su un &lsquo;Fondo di rotazione a sostegno degli enti locali per prevenire il dissesto finanziario e assicurare la stabilit&agrave; finanziaria&rsquo; (istituito con L.R. 15/2016). I soldi della Regione, sostengono i giudici contabili, &lsquo;non devono rappresentare una risorsa aggiuntiva per la copertura di spese o disavanzi, bens&igrave; un istituto di natura finanziario-contabile avente lo scopo di fornire liquidit&agrave; per onorare debiti pregressi&rsquo;. Detto in altre parole: i soldi prelevati dalle casse regionali (e dalle tasche dei cittadini di tutta la regione) non possono essere concessi ai comuni a fondo perduto, ma devono essere restituiti e possono essere utilizzati solo per pagare i debiti pregressi (per esempio, verso i fornitori): mai per coprire spese o deficit&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A differenza della Regione Puglia &ndash; specifica Perrino – la Regione Basilicata, ignorando i nostri suggerimenti, non ha nemmeno valutato l&rsquo;attivazione di un meccanismo tipo &lsquo;fondo rotativo&rsquo;, procedendo, invece, in maniera sbrigativa e superficiale allo stanziamento diretto di soldi (a fondo perduto) ai Comuni, senza prevedere alcun iter procedurale in grado di assicurare imparzialit&agrave; e buon andamento (come costituzionalmente imposti dall&rsquo;articolo 97 della Costituzione). L&rsquo;aspetto della totale e assoluta discrezionalit&agrave; nell&rsquo;assegnazione dei fondi ai Comuni (in dissesto e/o pre-dissesto) da parte della Regione &egrave; emersa ancor pi&ugrave; evidente nel caso del Comune di Tricarico il quale, escluso in un primo momento dal novero degli enti &lsquo;baciati&rsquo; dalla munificenza pittelliana (a spese dei lucani), si &egrave; precipitato a battere cassa negli uffici regionali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La soluzione pittelliana &ndash; conclude Perrino – adottata per sostenere i Comuni in gravi difficolt&agrave; finanziarie, ancora una volta, potrebbe rivelarsi peggiore del male e, in ogni caso gi&agrave; ora, paradossalmente, torna a penalizzare tutti gli altri Enti locali lucani che sono riusciti, spesso chiedendo pesanti sacrifici ai propri cittadini, a tenere in equilibrio i propri bilanci senza tagliare servizi essenziali. Il governo lucano continua a premiare chi amministra peggio. E al peggio sembra non esserci mai fine&rdquo;.<br />

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