Continuità assistenziale, Lacorazza: non cada il silenzio

Per il consigliere regionale del Pd dopo le osservazioni del Ministero della Salute alla norma approvata ad agosto dal Consiglio regionale servirebbe una iniziativa dell’assessore alle Politiche della Persona

&ldquo;Sulla vicenda dei medici della continuit&agrave; assistenziale non deve cadere il silenzio. Dare centralit&agrave; alla programmazione ed alla contrattazione per garantire il diritto alla salute e al lavoro &egrave; la strada principale su cui mi sono battuto e continuer&ograve; a farlo fino a quando questa vicenda non avr&agrave; fine, un lieto fine&rdquo;. E&rsquo; quanto sottolinea il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza riferendosi alla vicenda dei medici del servizio di continuit&agrave; assistenziale.<br /><br />A suo parere &ldquo;le osservazioni fatte dal Ministero della Salute alla norma per i medici di continuit&agrave; assistenziale inserita nella variazione di bilancio approvata ad agosto dal Consiglio regionale, restituiscono la necessit&agrave; di seguire la via maestra. Se questa via fosse stata percorsa per tempo ci saremmo trovati in un&rsquo;altra situazione, almeno nella ridefinizione delle indennit&agrave; integrative.<br /><br />&ldquo;Sono consapevole &ndash; aggiunge Lacorazza – che tale vicenda &egrave; ormai dentro la giurisdizione del lavoro contabile, ma tuttavia rimane centrale la priorit&agrave; di accompagnare la risposta ad una domanda di salute contemperandola con la funzione che i medici devono assumere per conseguire questi obbiettivi: questo &egrave; il nesso tra programmazione e contrattazione decentrata. Per questo credo che non si possa rimanere in silenzio e si rende necessaria, prima che il &lsquo;clima&rsquo; torni a salire, una iniziativa dell&rsquo;assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi&rdquo;.<br />

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