Il capogruppo di Forza Italia sulla nomina del commissario: “Non può essere un sindacalista ad avviare a soluzione i problemi dei Cdb. Ancora una volta scavalcate le organizzazioni professionali agricole”
“Con tutto il rispetto dovuto a chi svolge l’attività sindacale, non può essere certamente un sindacalista ad avviare a soluzione i problemi dei Consorzi di Bonifica incancreniti da decenni di commissariamento e ripiano debiti voluti dal centrosinistra. C’è bisogno invece di una figura manageriale che oltre a tutelare i lavoratori tuteli il mondo agricolo che è l’utente principale dei servizi da erogare”.<br /><br />E’ il commento del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Michele Napoli alla nomina del commissario straordinario unico dei tre Consorzi di bonifica. Una nomina “in palese contraddizione – sottolinea il capogruppo di Forza Italia – rispetto alla scelta effettuata dal presidente Pittella segnata da un profilo di Giunta non solo di esterni ma anche presentati come eccellenze di professionalità ed esperienze specifiche di settore. Siamo convinti in proposito di interpretare i dubbi, le perplessità, le valutazioni delle organizzazioni professionali agricole, ancora una volta scavalcate e che da sempre, pur con differenzazioni di idee e proposte, hanno chiesto una riforma della governance degli enti agricoli (con i Cdb, Alsia ed Arbea) fondata sui principi dell’efficienza e dell’innovazione dei servizi erogati, obiettivi strategici ed essenziali per far compiere alla nostra agricoltura il salto di competitività e reggere ai mercati. Nella scelta operata, inoltre, registriamo una sorta di linea di continuità con le precedenti gestioni di giunte ed assessori all’agricoltura del centrosinistra che, al punto di crisi senza precedenti e senza ritorno in cui sono stati ricacciati i tre Consorzi di bonifica, non è in grado nemmeno di garantire continuità ai lavoratori specie alla platea del precariato”.<br /><br />“Siamo comunque in attesa, senza pregiudiziali – afferma Napoli – di leggere il Piano industriale del commissario soprattutto nella parte riferita al ripiano dei pesanti debiti, alla riorganizzazione ed accorpamento in un unico ente, alla riduzione delle spese superflue, al recupero dei crediti, alla determinazione dei canoni irrigui, alla rideterminazione di piante organiche e professionalità. Non vorremmo che la ‘rivoluzione democratica’ annunciata partisse proprio dalla mortificazione e penalizzazione dell’imprenditoria agricola che è elemento vitale della nostra economia regionale”.