Consiglieri minoranza: Gay pride, famiglia naturale, gender

Questi i temi affrontati nel corso dell’incontro di stamattina con i giornalisti dai consiglieri regionali Aurelio Pace (Gm – Popolari), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Michele Napoli (Pdl-Fi), Francesco Mollica (Udc)

I consiglieri delle forze politiche di minoranza hanno fatto il punto sulla situazione ed hanno parlato delle mozioni approvate in Consiglio regionale: quella a firma del consigliere Polese del Pd e quella che ha visto il consigliere Pace quale primo firmatario. &ldquo;Due visioni diverse che non comportano &ndash; hanno sottolineato Pace, Rosa, Napoli e Mollica &ndash; nessuna battaglia ideologica, ma pieno rispetto delle opinioni altrui e nessuna discriminazione nei confronti degli altri. Il nostro &ndash; hanno proseguito -&nbsp; &egrave; stato un atto di indirizzo basato su un patrimonio valoriale dal quale non si intende arretrare&rdquo;. I consiglieri hanno, altres&igrave;, annunciato che prossimamente si svolger&agrave;, sempre a Matera il &ldquo;Family day&rdquo;, ovvero &ldquo;La Giornata della Famiglia in Basilicata&rdquo; quale contraltare al &ldquo;Gay Pride&rdquo; gi&agrave; organizzato nella Citt&agrave; dei Sassi. &ldquo;Una festa &ndash; hanno detto &ndash; della famiglia naturale&nbsp; con l&rsquo;obiettivo di tutelare uno dei cardini della societ&agrave;&rdquo;.<br /><br />Pace ha sostenuto: &ldquo;Rappresentiamo migliaia di persone che credono nella famiglia, nella integrazione e nell&rsquo;importanza dei figli, valori che non possono essere annullati. L&rsquo;azione condotta anche in Consiglio regionale ha una duplice veste: obiettivo primario &egrave; quello di dichiarare la non negoziabilit&agrave; di temi fondamentali, facendone una battaglia valoriale, che appartengono ad una precisa parte politica e che contemplano la famiglia tradizionale quale anello imprescindibile per l&rsquo;intera societ&agrave;. La nostra &ndash; ha detto Pace – vuole essere una battaglia di popolo e non di elite, tanti infatti, sono stati i consensi da parte dei cittadini che hanno condiviso la nostra posizione e, soprattutto, la nostra mozione, votata in Consiglio anche da esponenti della maggioranza e per questo ringrazio i consiglieri Bradascio (Pp), Galante (Ri), Castelgrande e Spada (Pd), mozione che &egrave; frutto di un lungo e approfondito dibattito. Famiglia, dunque, bambini &ndash; ha continuato Pace &ndash; e integrazione in una situazione socio-economica drammatica come quella che stiamo vivendo. I valori che rappresentiamo con l&rsquo;insieme delle nostre forze politiche e con la gran parte dei cittadini &ndash; ha ribadito &ndash; sono sostenuti con il nostro impegno quotidiano affinch&egrave; venga tutelato il modus vivendi pi&ugrave; consono alla nostra storia ed ai principi frutto di profonde e concrete convinzioni. &lsquo;La Giornata della famiglia&rsquo; va proprio in questa direzione e vuole essere la risposta pi&ugrave; opportuna al Gay Pride di Matera che confonde i principi con le ideologie&rdquo;.<br /><br />Il consigliere Napoli ha sottolineato come: &ldquo;Da troppo tempo la famiglia costituzionalmente garantita &egrave; continuamente sotto tiro, basti pensare al divorzio breve, alla fecondazione eterologa, alla possibilit&agrave; di scelta degli embrioni, alla scelta, in altre parole, dei figli come oggetto. E quando poi &ndash; ha continuato &ndash; si parla di diritti, ebbene occorre sottolineare che tanti sono quelli ormai acquisiti dalla coppie di fatto, escludendo, giustamente, i tre che concernono la pensione di reversibilit&agrave;, la legittima in merito all&rsquo;eredit&agrave;, l&rsquo;adozione di bambini. Senza famiglia garantita dalla Carta costituzionale &ndash; ha sottolineato &ndash; non nascono figli e senza figli il Paese si perde. E&rsquo; destinato all&rsquo;esaurimento demografico ed alla perdita dei valori fondativi della nazione. La nostra non vuole essere una guerra ideologica, ma quello che pretendiamo &egrave; la reciprocit&agrave; nel rispetto delle nostre idee, per rispetto se non altro, di tradizioni e stili di vita che rappresentano appieno la nostra societ&agrave;. Occorre anche ricordare &ndash; ha concluso Napoli &ndash; che chi riveste ruoli istituzionali deve abbandonare le proprie posizioni e ideologie politiche. Chi ha scelto di rappresentare le istituzioni non pu&ograve; fare politica anche perch&eacute; deve tener conto che, fino a prova contraria, la famiglia &egrave; quella sancita dalla Costituzione, oltre a documentarsi sull&rsquo;articolo 5 (Cause impeditive della certificazione dello stato di unione civile) della legge detta Cirinn&agrave; dal nome della relatrice in Commissione Senato sulla &lsquo;Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Rivendichiamo &ndash; ha detto il consigliere Rosa &ndash; la tutela del valore in cui crediamo che &egrave; la famiglia tradizionale. Per combattere le discriminazioni non &egrave; necessario annullare le diversit&agrave; di opinioni. L&rsquo;esaltazione e la voglia di differenziazione &egrave; un modo per schiacciare il resto del mondo. Da rilevare &ndash; ha proseguito &ndash; che il Consiglio regionale, non tenendone conto, &egrave; divenuto un ricettacolo di voti e la mozione scritta dall&rsquo;Arcigay e firmata dal consigliere Polese ne &egrave; l&rsquo;esempio, tenendo anche presente che, evidentemente, il consigliere doveva ripagare qualcuno per la propria presenza nella sua lista elettorale. Una mozione che &egrave; stata, grazie al nostro intervento, totalmente riscritta, divenendo in effetti un&rsquo;adesione alla Rete Re.A.Dy., mentre prima era un insieme di accuse pesanti nei confronti della Regione che ancora non aveva recepito le istanze di chi si sente &lsquo;diverso&rsquo; e nei confronti dei quali noi non vogliamo avere pregiudizi di sorta. Noi intendiamo, piuttosto, combattere i pregiudizi e le discriminazioni spiegando ai bambini che al momento della nascita si &egrave; tuti uguali, le differenziazioni avvengono in seguito, ma non sono e non devono diventare merce per recinti chiusi e magari autogestiti finalizzati solo a portare avanti battaglie a carattere personale&rdquo;.<br /><br />Il consigliere Mollica ha precisato &ldquo;di aver firmato anche la mozione di Polese per poter valorizzare insieme con le parti politiche non promotrici della stessa, l&rsquo;estrema democrazia e per non essere considerati non tolleranti. Siamo in democrazia e non vogliamo essere considerati discriminatori. Esiste nella nostra comunit&agrave; la tolleranza e anche il diritto di esprimere liberamente ci&ograve; che si pensa. La libert&agrave; di esprimere il proprio essere &egrave; giusta, ma arriva fin dove non lede la libert&agrave; degli altri. Noi abbiamo firmato &ndash; ha rimarcato &ndash; perch&eacute; la mozione cambiasse i propri connotati, cos&igrave; come &egrave; avvenuto, venendo modificata radicalmente. Quello da condannare &egrave; il tentativo consumato da qualcuno di rivolgere il tutto sul piano clientelare e politico. Creare, cio&egrave;, uno scontro ideologico, cercando di far passare una discriminazione come una vera prevaricazione. Ne &egrave; la prova la reazione scomposta sui social network di Paola Concia contro chi vuole esprimere liberamente il proprio pensiero. &lsquo;La Giornata della Famiglia&rsquo; &ndash; ha spiegato Mollica &ndash; non &egrave; la manifestazione di quattro consiglieri, bens&igrave; la risposta al Gay pride, ma soprattutto, &egrave; la volont&agrave; di quella parte autorevole per numero e qualit&agrave; della societ&agrave; civile che intende riportare la discussione nei binari della adeguatezza dei principi e dei valori sacrosanti per la nostra comunit&agrave;. Quello che non consentiamo &ndash; ha concluso &ndash; &egrave; che organismi appartenenti al Consiglio regionale, la Commissione per le pari opportunit&agrave; nella fattispecie e la sua presidente, si schierino solo da una parte, quando, invece, rappresentano un organismo composito e plurale&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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