"Quanto emerge dal tavolo di confronto tra Regione, Sindaci, Asp e Arpab sulla concessione “Gorgoglione” deve far riflettere:
La redazione di un inventario socio –economico –ambientale che demandi alla società estrattrice di greggio il monitoraggio ambientale che fotografi lo stato attuale di tutte le matrici ambientali è semplicemente sconcertante e avvilisce la funzione di Arpab.La Regione e, per essa l’Arpab, dovrebbe avere il “governo” delle attività connesse con il monitoraggio ambientale non demandarle a terzi." Lo sostiene il consigliere comunale del Gruppo Insieme si Cambia e presidente della VI commissione consiliare Donato Nolè aggiungendo che "Occorre che in regione si faccia chiarezza sul ruolo di Arpab, sui suoi vertici e sulle attività che competono all’Azienda per la protezione ambientale di Basilicata.
Sarebbe utile sapere quali verifiche e controlli ha svolto Arpab in tema di inquinamento ambientale e quali siano state le ulteriori analisi di competenza svolte dalla Regione ed “altri enti competenti” come invece sostenuto dall’Assessore Regionale al Territorio nel corso del tavolo di confronto.
Recentemente Arpab e i suoi vertici sembra siano stati più attenti a proteggere i soliti “figli di” con assunzioni a chiamata invece che esercitare le competenze a loro demandate mortificando in tal modo le migliaia di disoccupati lucani.
Solo grazie alla levata di scudi prima del Responsabile provinciale Laurino, poi del Segretario Regionale CGIL Genovesi si è evitato che maturasse il solito scippo a danno dei giovani disoccupati lucani.
Un sistematico tentativo di alimentare il ricorso a servizi e personale esterno e una incomprensibile oltre che illegittima procedura connessa con un urgentissimo fabbisogno di personale che portava il Direttore di Arpab a tenere colloqui tra il 29 e 30 dicembre u.s., solo per citare uno stralcio del contenuto dell’odierna conferenza stampa di Genovesi.
Non è più tollerabile il ripetersi di simili tentativi di defraudare i lucani del diritto al lavoro in maniera così prepotentemente illegittime.
È arrivato il momento che l’Ente Regione e il suo Vertice, tracci una linea di demarcazione che contemperi il diritto alla salute del popolo lucano, alla salubrità dell’ambiente e il diritto al lavoro dei lucani e che può esprimersi solo attraverso la valorizzazione dell’Agenzia Regionale e delle risorse umane ivi allocate insieme a quelle che con evidenza pubblica potranno essere allocate indipendentemente dai cognomi".
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