Il consigliere comunale Savino Giannizzari, presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, ha presentato una mozione affinché venga inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Si tratta della richiesta “di adozione della ‘Carta di Pisa’ e della promozione delle iniziative necessarie alla sua divulgazione e al rispetto delle indicazioni contenute nel medesimo documento”. La ‘Carta di Pisa’ per l’esponente del M5S rappresenta “da un alto una valida misura di prevenzione rispetto ad alcune frequenti degenerazioni della politica, dall’altro una chiara e netta presa di posizione dell’intero Consiglio comunale di ferma reazione e opposizione a ogni possibile aggressione della criminalità al territorio. Questo tipo di autoregolamentazione trova già applicazione nelle strutture territoriali di molte Ammistrazioni locali”. Nelle premesse il consigliere ricorda come “Avviso pubblico’ sia “un’associazione di Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, nata nel 1996 con l’intento di collegare e organizzare gli amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella pubblica amministrazione e sui territori da essi governati. La Carta di Pisa è un codice etico destinato agli Enti e agli amministratori locali che intendono rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione e l’infiltrazione mafiosa. Si tratta di un documento – prosegue Giannizzari – che fornisce alcune precise indicazioni agli amministratori locali su una serie di questioni specifiche, tra le altre, la trasparenza, il conflitto di interessi, il finanziamento dell’attività politica, le nomine in Enti e società pubbliche e i rapporti con l’autorità giudiziaria. La Carta di Pisa può considerarsi un primo tentativo di formulazione di una politica anticorruzione proveniente dal basso, il tentativo di rispondere a un bisogno espresso da diversi amministratori locali di dotarsi di uno strumento che rafforzi il rispetto dei dettami costituzionali della diligenza, della lealtà, della onestà, della trasparenza, della correttezza e dell’imparzialità. Le dinamiche socioeconomiche che hanno cominciato da qualche anno a investire anche la Basilicata sono spesso contraddistinte dal manifestarsi di fenomeni criminosi legati alle attività delle mafie che minacciano sempre più gravemente e frequentemente la sicurezza della collettività e il sereno agire delle amministrazioni. Il Comune di Potenza non è immune da queste minacce, e quindi, rispetto al pericolo del dilagante e pervasivo agire della criminalità, è quanto mai opportuna una risposta unitaria e chiara della politica locale, prescindendo dalle appartenenze e nella sola ottica di affermazione di valori civili condivisi”, conclude Giannizzari.
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