“La lotta al randagismo messa in atto da Asp, Comune di Potenza e Regione Basilicata è inefficace e inadeguata, visti gli scarsi risultati raggiunti. Le strade anche centrali del capoluogo di regione, come Viale Dante, Via Vaccaro o Via Zara, sono attraversate sempre più spesso da interi branchi di cani che in più di qualche occasione hanno provato ad aggredire i passanti. Nel giugno del 2010 fu consegnato l’ambulatorio di contrada Trinità Sicilia all’Aps affinchè potesse potenziare il suo presidio sul territorio ed intensificare la lotta al randagismo ma ad oggi si continua a registrare un forte ritardo sulla sua entrata in attività. La verità è che in questi anni alle lamentele dei cittadini preoccupati dal dilagare del fenomeno l’amministrazione comunale ha risposto con tante riunioni di facciata senza, però, elaborare e mettere in atto una strategia vera e propria”. A dichiararlo il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari. Secondo il consigliere di opposizione “si continua a registrare una situazione fuori controllo senza che si sia proceduto da parte dell’Asp alla pubblicazione del bando finalizzato ad assegnare il servizio di cattura e sterilizzazione dei randagi.
Secondo Molinari “si deve provvedere o ad ampliare l’attuale canile comunale o se ne deve realizzare un altro in quanto è stato più volte verificato come vi sia bisogno di avere più spazio per ospitare i troppi randagi che vivono in città. Il Comune di Potenza è in seria difficoltà dinanzi a questo particolare problema che sta affrontando ricoverando in canile solo i randagi aggressivi e limitandosi ad acchiappare gli altri cani senza padrone per sterilizzarli e rimetterli, poi, in libertà. Quest’azione, però, non ha prodotto affatto i risultati sperati. In diversi casi non si è neanche riusciti ad acchiappare i randagi. Per affrontare seriamente la questione si dovrebbe partire da uno studio del fenomeno prendendo in considerazione anche la scarsa risposta da parte dei cittadini all’obbligatorietà dell’iscrizione dei cani all’anagrafe canina. Maggiori controlli e facilitazioni potrebbero incentivare i padroni di animali ad effettuare la registrazione”.
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