“La Questione Meridionale continua ad essere un tema sociale e politico prioritario per il nostro Paese che dovrebbe stare al centro dell’agenda governativa, non come problema, ma come risorsa da sfruttare e capitalizzare.” Così il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Potenza, Gianpaolo Carretta, il quale aggiunge che “all’appello lanciato da sempre dalle Piccole Medie Industrie meridionali che intendono farsi promotrici delle priorità da dettare alle istituzioni, dalle quali far ripartire lo sviluppo economico di tutto il Paese, viene però data come risposta l’esclusione del Sud dal Fondo per l’innovazione istituito dal Decreto Sviluppo, con l’approvazione dell’emendamento della Lega Nord da parte delle Commissioni Attività Produttive e Finanza della Camera.
I temi sui quali si è sempre suggerito porre una particolare attenzione – continua – sono quelli infrastrutturali, che vanno dal sistema viario e ferroviario a quello del “digital divide”, cioè del divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, che determinano ancora oggi una netta divisione tra nord e sud; quelli della lentezza burocratica, fonte principale di ostacolo per le aziende; quelli degli investimenti dei fondi europei in grandi progetti; quelli della sicurezza e quelli della tecnologia, ricerca e innovazione.
Le imprese del Sud sono ormai consapevoli che è necessario crescere e che, per farlo, il Mezzogiorno deve avere sempre più voce in capitolo nelle scelte strategiche di questo Paese.
Eppure l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno continua a lanciare allarmi preoccupanti sulla condizione delle regioni del sud e gli ultimi dati pubblicati dall’Istat attestano la Basilicata al terz’ultimo posto tra le regioni con la più alta percentuale di famiglie relativamente povere.
I dati mostrano come le famiglie maggiormente colpite – aggiunge- siano quelle più numerose, dei ceti più modesti e con basso profilo sia di istruzione che professionale, ma l’incidenza di povertà aumenta notevolmente tra le famiglie senza occupazione, costituite da anziani soli o da coloro che sono ormai esclusi dal mercato del lavoro.
Intanto i dati preoccupanti sugli indici di crescita della regione Basilicata per quanto riguarda il lavoro, generano una grave situazione occupazionale dalla quale appare difficile poter uscire nel breve periodo, mostrando come la nostra regione sia, tra tutte le regioni meridionali, la più colpita dalla crisi attuale, tra l’aumentata richiesta di Cassa integrazione, le maggiori richieste di apertura di attività in proprio rispetto alle assunzioni presso le aziende, e le aumentate cessazioni di imprese e attività commerciali.
Va evidenziato, inoltre, – conclude- come anche la disoccupazione intellettuale sia in forte aumento, causando la “fuga” dei nostri giovani laureati verso il nord o addirittura verso i Paesi esteri, o l’abbandono totale della ricerca di un lavoro".
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