Cinema: a Moliterno il 14 “L’Arbitro”

Per le giornate del “Moliterno in corto e…le altre visioni”, curate  da Mimmo Mastrangelo e  Vincenzo Galante (ore 20,30) presso il cine-teatro Pino proiezione del corto di Paolo Zucca, uno dei più premiati nel mondo negli ultimi quindici anni, vincitore di un David di Donatello.

Prima sequenza: un pastore  si porta via un agnello dal gregge di un altro pastore che ha assistito  all’uccisione e al furto dell’animale. Seconda sequenza: ad un giovane arbitro di calcio viene comunicato da un improbabile dirigente federale che  la sua carriera tra i professionisti  è definitivamente compromessa per essersi lasciato corrompere. Deferito, potrà  solo dirigere partite dei dilettanti. Con questi due atti di ladrocinio  inizia  “L’arbitro”, vincitore di un David di Donatello nonché uno dei cortometraggi italiani più premiati nel mondo negli ultimi quindici anni. Prodotto dall’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna, il lavoro del regista sardo Paolo Zucca (suo ultimo film “Il vangelo secondo Maria” con Alessandro Gassman e Benedetta Porcaroli), viene proiettato il 14 marzo al Cine-Teatro Pino (ore 20.30)  per le giornate del “Moliterno in corto e…le altre visioni”, curate  da Mimmo Mastrangelo e  Vincenzo Galante e  promosse dal comune del centro valligiano insieme al Festival Internazionale Marateale. La storia del corto si sposta poi su un campo di calcio di provincia dove l’arbitro-corrotto (il bravo Gilberto Idonea) è chiamato a dirigere uno spareggio promozione tra due squadre dell’ultima categoria dei dilettanti. Quel che accade sul terreno di gioco e  sulle tribune diventa un susseguirsi  di scontri, incidenti, pestaggi. O meglio, uno spaccato di allegoria dove la realtà viene filtrata da qualche  trovata grottesca, ironica (la vecchina che  prende ad ombrellate l’arbitro, la danza “al ralenti” dello stesso direttore di gara) e da un bianco e nero che rimanda alle atmosfere surreali della serie “Cinico- tv” di  Daniele Ciprì e Franco Maresco. Nel finale del corto si vede compiere  il destino del pastore ladro e dell’ arbitro-deferito, mentre nei titoli di coda fa capolino la frase di  Sant’Agostino: <<Non disperare: uno dei due ladroni fu salvato. Non ti illudere: uno dei due ladroni fu dannato>>.

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