Cia Vulture-Melfese Ab su iniziative contro discarica rifiuti

“La Cia sostiene l’iniziativa popolare del Comitato Diritto alla Salute, raccoglie l’allarme lanciato nuovamente in occasione dell’assemblea che si è svolta la scorsa settimana nella sala consiliare del Comune di Melfi e ribadisce l’impegno a tutela del territorio che non può diventare una mega discarica dei rifiuti”. E’ quanto dichiara Leonardo Moscaritolo dirigente della Cia Vulture-Melfese-Alto Bradano rinnovando la necessità, secondo la posizione unanime di sindaci, Comitato, associazioni ambientaliste e confederazione degli agricoltori, che – aggiunge – “la Regione deve sostenere”, di non poter prescindere dall’adozione ed approvazione dell’aggiornamento ed adeguamento del P.R.G.R. (Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti) al fine di inquadrare, su base regionale, la problematica trattamento/recupero/smaltimento rifiuti. In sostanza non può essere il Melfese-Vulture-Alto Bradano a farsi carico di ritardi ed inadempienze in materia di smaltimento dei rifiuti.
Il dirigente della Cia evidenzia che oltre “alle pregiate aziende agricole, vitivinicole, olivicole, zootecniche, i castagneti, risorse importanti per l’economia non solo del comprensorio ma dell’intera regione, specie per l’agroalimentare e l’export, il paesaggio rurale è una componente essenziale dell’identità della nostra regione e dell’intero Paese e appare particolarmente importante, perché pone l’accento sul nesso tra l’azione necessaria per superare i fattori di crisi e contrastare i rischi di decadimento dell’attività produttiva agricola e un rinnovato impegno a puntare sulle potenzialità offerte dal nostro patrimonio storico di civiltà e bellezza per lo sviluppo diffuso di un turismo di qualità altamente competitivo”.
“Il pericolo, di cui i sindacati hanno parlato in questi giorni, che pezzi importanti dell’agroalimentare italiano, simbolo di quel “made in Italy” che è gran parte dell’export del nostro Paese, possano decidere di delocalizzare gli stabilimenti in attività nel Melfese – aggiunge Moscaritolo – va rapidamente scongiurato perché oltre alla minaccia per migliaia di posti di lavoro avrebbe ripercussioni gravissime sulle aziende agricole del comprensorio”.
Nel ricordare che “quasi tutte le Amministrazioni Comunali del Vulture-Melfese-Alto Bradano hanno sottoscritto la “Carta di Matera” per dare stabilità ad un positivo rapporto fra Amministrazioni locali ed agricoltori valorizzando le funzioni, le peculiarità e le opportunità di servizio che questi offrono e per tutelare le nostre aziende”, il dirigente della Cia evidenzia che “oltre che alle trivelle occorre riservare la dovuta attenzione al paesaggio agrario, oggi più che mai identificabile con il bene ambientale di tutto il Paese.
Siamo fortemente preoccupati – si legge ancora nella nota – essenzialmente per due motivi: le compensazioni per l’attività estrattiva che sono da sempre impercettibili e sicuramente senza alcun beneficio all’agricoltura e per la scelta del Governo di avocare a se ogni atto decisionale per le nuove ricerche ed estrazioni, da scongiurare con il referendum; ciò rappresenta un duro colpo d’immagine per le nostre produzioni di qualità. La Cia – conclude Moscaritolo – attiverà ogni azione possibile per far pesare la netta opposizione delle comunità locali a progetti incompatibili con gli interessi dell’area che insieme al Metapontino è la più importante per l’economia agricola (e non solo) lucana”.

BAS 05

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