Cia: riposizionare agricoltura su politiche sviluppo regionale

“In attesa del superamento definitivo del rischio di disimpegno dei fondi comunitari del Psr 2007-2013 (tra i 30 e i 40 milioni di euro) guardiamo con attenzione al bilancio di previsione 2013 della Regione che per il settore della politica agricola regionale ha una dotazione di 24 milioni 812 mila euro destinata a ridursi a circa 22 milioni di euro nel 2014 e nel 2015”. E’ quanto sostiene il presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Donato Distefano sottolineando che “i tagli imposti dalla spending review registrano la cancellazione di qualsiasi intervento a sostegno della innovazione in agricoltura, mentre al di là dei capitoli di spesa, comunque contenuta e al di sotto delle esigenze reali, a sostegno delle organizzazioni professionali e delle associazioni di produttori agricoli e zootecnici (3 milioni 500 mila euro) e della realizzazione e manutenzione straordinaria di schemi irrigui ed opere di bonifica (2 milioni 500 mila euro) il resto dei capitoli di spesa è davvero misero. Si pensi che per le aziende agricole e zootecniche colpite da calamità naturali sono disponibili solo 100 mila euro, per i sistemi agroalimentari 200 mila euro e per le produzioni biologiche di qualità addirittura 10 mila euro. Per avviare a soluzione dunque le numerose difficoltà del mondo agricolo – prosegue il presidente della Cia – rivendichiamo la definizione di programmi che riposizionino il settore agricolo nelle politiche di sviluppo regionale, favorendo una effettiva integrazione del settore primario con il resto dell’economia lucana.
La CIA ritiene che per avviare un processo di sviluppo che dia centralità al settore primario ed allo sviluppo rurale, è indispensabile operare coerentemente e valorizzare le effettive propensioni e risorse presenti nella nostra regione, arginando la mortalità aziendale che registra circa 600 aziende agricole e zootecniche in meno ogni anno per colpa dell’intensificarsi della crisi economica con l’aumento esponenziale degli oneri fiscali, ma anche della parallela impennata dei costi produttivi in un periodo in cui il settore ha dovuto fare i conti con una siccità devastante che ha bruciato interi raccolti".

BAS 05 

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