Circa 500 firme raccolte a Brienza al gazebo allestito per la manifestazione regionale “Inac in piazza” promossa dalla Cia lucana per rivendicare modifiche all’attuale norma che regola i meccanismi di pensionamento che penalizzano soprattutto gli agricoltori chiedendo, in particolare, l’abrogazione dell’assurda norma che aggancia l’età pensionabile all’aspettativa di vita.
La riforma Fornero – sottolinea Vito Pace, direttore regionale Inac Basilicata – non si limita solo a far slittare in avanti l’età minima per la pensione, ma aggiunge un coefficiente, progressivo, fissato dall’allungamento medio della vita. In sostanza -spiegano Cia e Inac- non si potrà mai avere la certezza, a priori, della data di “fine lavoro”. Se non si cambia la legge i bambini di oggi non andranno mai in pensione e i giovani che si affacciano adesso al lavoro ci andranno molto dopo i 70 anni. Per la Cia inoltre è fondamentale ampliare la rete degli uffici sul territorio, e soprattutto consolidare il Polo dei servizi integrati del sistema confederale, che prevede la sinergia tra il patronato, il Caf e l’associazione pensionati Anp, per dare ai cittadini tutte le risposte di cui hanno bisogno secondo il progetto confederale del patronato del nuovo welfare. Sul sindacato del territorio, Pace conclude che si sta rafforzando il ruolo sussidiario di servizi attraverso due strumenti fondamentali: la Carta dei servizi e il fascicolo della famiglia.
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