«Un giusto premio per l’eccellenza del prodotto e per la professionalità degli operatori vulturini, che hanno fortemente creduto nel riconoscimento comunitario producendo una costante crescita qualitativa e quantitativa dell’intera filiera». E’ questo il commento del presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte, rispetto alla notizia dell’ottenimento della Dop da parte dell’olio extravergine di oliva “Vulture”, da tempo in regime di “protezione nazionale transitoria”. Un traguardo importante che l’Ente camerale, attraverso il braccio operativo dell’azienda speciale Forim, ha contribuito ad ottenere, operando come Ente certificatore, nella fase del controllo, per assicurare il rispetto degli standard previsti dal disciplinare e fornire un’assistenza costante e qualificata agli operatori della filiera.
«La Dop attesta un patrimonio unico, una sorta di riconoscimento intellettuale un po’ come il diritto d’autore – spiega Lamorte – poiché l’Unione Europea lo assegna non tanto per il valore commerciale del prodotto quanto per quello di storia, tradizione e cultura che possiede. Ciò significa che, senza tralasciare l’azione di promozione e valorizzazione sui mercati, occorrerà puntare sul valore aggiunto della nuova Dop soprattutto in termini di identità territoriale, poiché arricchisce ulteriormente un paniere di eccellenza che valorizza la storia locale e la cultura di un intero territorio particolarmente vocato».
I trend confermano una crescita dell’export degli oli italiani e degli oli Dop in particolare, ma solo quelli appartenenti a territori-traino del turismo, in primis la Toscana. Permane, invece, una forte e diffusa ignoranza su quali siano le caratteristiche organolettiche proprie degli oli. «Su questo versante – conclude Lamorte – lo sforzo maggiore che si dovrà compiere è quello di evidenziare l’alta valenza della Dop Vulture sia dal punto di vista nutrizionale che sotto l’aspetto del gusto, passando magari attraverso operazioni di “education” di chef e ristoratori, visite guidate in oliveto e frantoio, assaggi guidati e la diffusione del prodotto in contesti sempre più ampi, fra cui le mense scolastiche. Questa articolata strategia potrà portare risultati concreti su quella fascia di consumatori (anche in ambito regionale e interregionale) che sta cambiando i propri gusti, orientandosi sempre più verso la qualità, condizione che crea nuove opportunità proprio per gli oli certificati. Istruire il consumatore sulle caratteristiche dell’olio, motivando le differenze di prezzo e illustrando le garanzie che ne derivano, darà elementi chiari e la possibilità di una scelta serena e sempre più consapevole».
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