Brigante (Rete): Primarie aperte per rifondare centrosinistra

“Le elezioni politiche, la permanenza in carica del Governo Monti e le sterili e devastanti votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica mostrano la morte del tradizionale sistema di partiti e il fallimento del centrosinistra autoreferenziale degli apparati, del tutto incapace di ascoltare e interpretare il drammatico disagio economico degli italiani”. Lo sostiene Antonio Brigante del movimento “La Rete”.Per Brigante “questa crisi può essere un’opportunità per emarginare arroganze di burocrati senza anima e per costruire un vero Partito Democratico. Tale esperienza dovrà nascere e svilupparsi con primarie vere (sul modello delle primarie di comunità del Partito Democratico USA), proporre una nuova forma e un nuovo modello di Partito ed essere aperta al contributo di quanti non si rassegnano a subire la drammatica crisi politica, economica-culturale-etica”.Ad avviso dell'esponente della Rete “tutti, a partire da chi si riconosce nella cultura politica liberaldemocratica europea, devono contribuire all’unità delle presenze e dei soggetti politici riformisti e alternativi alla destra” e “l'elezione a Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano – al di là della persona e della carica, alla quale rivolgiamo doverosamente auguri di buon lavoro – conferma la condizione di emergenza politica e democratica in cui versa il Paese e sancisce la morte del sistema dei Partiti in Italia”. Brigante conclude che “non si può affidare soltanto alla disperazione e alla protesta la rappresentanza politica del Paese. E’ necessario che si promuovano primarie aperte che scelgano non una carica, ma un’assemblea costituente di una coalizione alternativa all’Europa e all’Italia delle Banche e della speculazione finanziaria, delle caste e degli egoismi”.

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