Braia: no al deposito scorie in Basilicata

Il capogruppo di Italia viva “insieme ai sindaci una voce sola. Noi saremo in prima linea ed al loro fianco”

“I lucani e le lucane, per il loro futuro, hanno da anni scelto di cambiare e proiettarsi verso una diversa direttrice di sviluppo, legata alle proprie naturali vocazioni come l'ambiente, l’agroalimentare di qualità e il turismo, accompagnati da una prospettiva di sostenibilità legata al Green New Deal e sostenuta in maniera adeguata da ricerca e innovazione, puntando su giovani ed imprese. Il no definitivo al deposito scorie è la naturale conseguenza di questa posizione irreversibile per la cittadinanza lucana tutta. Conoscere per deliberare, approfondire ogni questione in maniera critica con dati alla mano e verificando criteri e metodo: del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi ne abbiamo discusso anche questa mattina su Radio Radicale con Maurizio Bolognetti che mi ha intervistato”.

Lo dichiara Luca Braia, consigliere regionale e capo gruppo Italia Viva che aggiunge: “Ribadendo la nostra già ferma contrarietà ad essere il deposito di scorie nucleari e a diventare la pattumiera d’Italia per l’impatto ambientale che comporterebbe fare tutto questo in Basilicata e nel materano in particolare, invito con forza i Sindaci e gli amministratori dei 131 Comuni di Basilicata, così come i presidenti di provincia, a esprimersi con posizioni nette e unitarie, a prescindere dal colore politico di appartenenza”.  

“Insieme a una risoluzione spero unanime da approvare in Consiglio regionale, la nostra proposta – dice – è quella di un ordine del giorno con il quale tutti i sindaci e i consigli comunali e provinciali, a nome delle proprie comunità, si facciano portavoce di un solo e corale posizionamento politico. Fondamentale sarà il giudizio popolare in questa fase dell'istruttoria e di consultazione che durerà 4 mesi e che porterà all'individuazione del sito unico. Al pari delle contro-deduzioni di merito che bisognerà fornire e rispetto alle quali chiediamo ci sia immediatamente un coinvolgimento delle commissioni consiliari competenti”.

“Mai come in questo momento, come fu per la mobilitazione di Scanzano 17 anni fa – conclude Braia – abbiamo bisogno di unità e prospettive comuni per la nostra terra. Ogni Comune spero ufficializzi presto la sua posizione, proponga e voti magari all’unanimità un ordine del giorno con l’opposizione e il diniego ad utilizzare i propri territori a questo uso e ad ogni altro utilizzo che ne snaturi la vocazione e impatti sull'ambiente oltre che sull'immagine in modo devastante”.

 

 

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