I tre consiglieri regionali saranno al Circo Massimo con circa mille lucani per l’evento organizzato da alcune associazioni. “Non all’equiparazione delle unioni civili con il matrimonio, no alle adozioni gay e no all’utero in affitto”
“No all’equiparazione delle unioni civili con il matrimonio, no alle adozioni gay e no all’utero in affitto. Si alla difesa dei diritti di 14 milioni di famiglie italiane che hanno tante difficoltà da affrontare in maniera adeguata”. E’ quanto hanno ribadito i consiglieri regionali Luigi Bradascio (Pp), Aurelio Pace (Gm) e Achille Spada (Pd) in una conferenza stampa che si è svolta oggi a Potenza. I tre consiglieri regionali hanno annunciato che sabato 30 gennaio parteciperanno a Roma (ore 14,00, Circo Massimo) al Family day 2016, dove è prevista la presenza di circa mille persone della Basilicata.<br /><br />“Manifestare l'adesione a una propria visione della società – ha detto Spada – sta diventando difficile perché nella logica del ‘politicamente corretto’ non sono ammesse posizioni diverse dal pensiero unico. Invece non bisogna far scadere il significato della parola verità in questa nostra società contemporanea, perché in discussione c’è la possibilità di parola di quelli che sono ultimi fra gli ultimi e che non hanno la possibilità di dire la loro: innanzitutto i bambini, a volte trascurati a beneficio di altre cose. Le adozioni sono una scelta da fare in funzione della tutela del minore e non delle aspettative e i desideri degli adulti. In questo senso la proposta di legge Cirinnà non è lo strumento adeguato perché parte da un ribaltamento di posizioni, concepisce come diritto un desiderio e perde di vista i diritti dei bambini”.<br /><br />Sui temi che sono oggetto della manifestazione di Roma Bradascio ha lamentato “una mancanza di comunicazione”, osservando che ad esempio “sulle adozioni gay la società italiana di pediatria ha preso posizione, ma il parere di autorevoli medici non viene riportato. Invece di dire alla gente che centinaia di autorevoli studi dicono che facciamo bene a non affidare i nostri bambini a coppie gay, si risponde alla letteratura medica con banalità linguistiche. Le forze economiche indirizzano il pensiero mondiale in un certo modo, si mettono in moto tutti i mezzi perché si raggiunga il risultato”. Per questo Bradascio si dice “preoccupato per la tenuta democratica della nostra nazione”, ed afferma che a suo parere “le adozioni le devono fare le coppie composte da mamma e papà”. Ricorda, infine, che da settembre giace in Consiglio regionale una mozione presentata da lui insieme a Pace e Spada, contro la pratica dell’utero in affitto.<br /><br />“Il Family day non è solo l’occasione per discutere della proposta di legge Cirinnà, ma soprattutto per difendere 14 milioni di famiglie che hanno tante difficoltà da affrontare in maniera adeguata”, ha detto Pace ribadendo il proprio “no alle adozioni gay, no all’utero in affitto e no all’equiparazione delle unioni civili con il matrimonio”. “Sulle unioni civili c’è un equivoco alimentato con la confusione – ha spiegato – perché tecnicamente l’equiparazione è impossibile in quanto richiederebbe una modifica della Costituzione. Idealmente aderiamo alle istanze di quella piazza, abbiamo una posizione chiara, come si aspettano coloro che si sentono rappresentati da noi”. Ha infine affermato che l’adesione al Family day del sindaco di Potenza De Luca “è un segnale della sensibilità delle istituzioni. Ed anche in Parlamento, a dimostrazione che esiste ancora una politica che dibatte, ci sono posizioni che dicono: sulla proposta Cirinnà è necessario un supplemento di riflessione”.