Basilicata, Romaniello: in atto un vero calo demografico

Per il consigliere regionale del Gm “bisognerebbe interrogarsi sulla funzione dell’università, che in Basilicata appare per lo più parcheggio per gli inoccupati o per coloro che non possono consentirsi di frequentare università più avanzate della nostra”

&ldquo;Ancora una volta&nbsp; dai dati emersi dal rapporto Svimez&nbsp; si evince che nella nostra regione &egrave; in atto un vero e proprio calo demografico, in pochi decenni la Basilicata ha perso circa ottanta mila&nbsp; residenti, infatti si &egrave; passati da 640 mila abitanti ai 560 mila attuali. Il problema occupazionale rappresenta la prima causa di esodo dalla nostra regione, ma anche l&rsquo;emigrazione legata all&rsquo;istruzione e quella sanitaria mostrano dati allarmanti&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Gm Giannino Romaniello per il quale &ldquo;bisognerebbe interrogarsi sulla funzione dell&rsquo;universit&agrave;, che in Basilicata appare per lo pi&ugrave; un parcheggio per gli inoccupati o per coloro che non possono consentirsi di frequentare universit&agrave; pi&ugrave; avanzate della nostra, i pi&ugrave; fortunati invece, infatti, frequentano gli atenei del centro nord del Paese e una volta finito il ciclo di studi non fanno pi&ugrave; ritorno nella nostra terra, in quanto gli atenei pi&ugrave; avanzati sono meglio collocati nel tessuto sociale ed economico dei luoghi in cui operano, offrendo, in alcuni casi, esse stesse opportunit&agrave; lavorative ai giovani neo laureati, una volta finito il percorso accademico, o in ogni caso un&rsquo;ambiente socialmente-economicamente e culturalmente pi&ugrave; dinamico&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Bisognerebbe &ndash; continua – rilanciare il ruolo dell&rsquo;universit&agrave; lucana, investendo nella ricerca e nell&rsquo;innovazione facendola diventare punto di riferimento delle piccole medie aziende che pure non mancano nel nostro territorio, penso ad esempio a tutto l&rsquo;ambito che riguarda il settore di qualit&agrave; dell&rsquo;agro alimentare, o ancora, attinente alle questioni ambientali. Lo stesso discorso vale per la funzione degli ospedali, in particolar modo quelli dei due capoluoghi Potenza e Matera.&nbsp; La rivoluzione democratica, di cui parlava il presidente Pittella alla vigilia delle ultime elezioni regionali si &egrave; tradotta in questi anni di amministrazione in uno sterile slogan, infatti, la rivoluzione di sistema e di pensiero, e di azione teso a raccogliere e a rilanciare le esigenze delle realt&agrave; produttive della nostra regione, rilanciando un nuovo modello di sviluppo capace di tener dentro la salvaguardia della salute pubblica e ripristinando gli equilibri ambientali, non ha portato agli obiettivi sperati&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Si &egrave; proceduto in questi anni &ndash; aggiunge – a perseverare con gli errori del passato, con una politica incapace di guardare oltre le proprie filiere e interessi di partito, nonch&eacute; di collocamenti personali.<br />Domani, sabato primo aprile anche io sar&ograve; a Napoli alla prima assemblea nazionale dei comitati promotori del movimento Art. Uno Democratici e Progressisti con lo spirito di chi vuol costruire un&rsquo;alternativa credibile al populismo e all&rsquo;avanzamento delle destre, provando a ragionare con nuovi schemi, percorrendo strade nuove tese a rilanciare un nuovo centro sinistra, dalla forte vocazione civica e ambientalista, partendo dai valori che animano l&rsquo;essere di sinistra&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Strade nuove &ndash; dice Romaniello -&nbsp; ma non dimenticando i principi che sono propri dell&rsquo;essere di sinistra, a partire dal tema della valorizzazione del lavoro e quindi alla riscrittura di un nuovo statuto dei lavoratori e dei diritti, come pure dalla tutela di chi non &egrave; nelle condizioni di poter autosostenersi, questo per&ograve; senza cadere nell&rsquo;errore fatto in passato, che ha visto la sinistra incapace di cogliere i cambiamenti. Costruire una forza progressista e democratica radicale nella difesa dei valori ma capace, a partire dal mezzogiorno di avanzare proposte di superamento di interventi a pioggia e non lungimiranti, con il risultato di aver prodotto solo forme di assistenzialismo provvisorie senza risolverne il problema del lavoro e della qualit&agrave; dello sviluppo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sulla questione ambientale &ndash; conclude – che pure in questi anni ha portato la Basilicata ad occupare uno spazio rilevante sui principali organi di stampa nazionali, sia a causa delle vicende giudiziarie e sia per quanto riguarda il tema dell&rsquo; inquinamento, che in merito alla mancanza di una reale ricaduta occupazionale, bisogna riflettere ed avviare un nuovo ragionamento sulla qualit&agrave; delle politiche di sviluppo. Tanti parlano ad esempio di investire nelle energie rinnovabili, ma in assenza di un vero piano energetico nazionale e regionale, frutto di un confronto sinergico tra istituzioni, cittadini e organizzazioni ambientaliste, capace di coniugare esigenze di approvvigionamento energetico, nonch&eacute; salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini, si rimarr&agrave; fermi al passato&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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