Il Protocollo con l’Opera Romana Pellegrinaggi sposa l’esigenza della Regione di promuovere in tutto il mondo i suoi ambiti a valenza religiosa e culturale
“Spesso è il bisogno di spiritualità e di consolazione che porta il visitatore nei paesi lucani, per costatarne non solo il genius loci ma anche apprezzarne la loro bellezza artistica e culturale. Una ricerca di cultura delle radici e di calda socializzazione che il popolo lucano ha imparato a soddisfare, agevolato dalla significativa presenza di luoghi sacri e suggestivi che affascinano il turista. Il Protocollo con l’Opera Romana Pellegrinaggi sposa in pieno l’esigenza della Regione Basilicata di promuovere anche a livello internazionale i suoi ambiti a valenza religiosa e culturale. Ospitare nella nostra regione i pellegrini dell’Annus Fidei sarà quindi un’esperienza che ci coinvolgerà nel riscoprire, insieme a loro, il nostro patrimonio religioso, storico, artistico e culturale”. Lo dichiara il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo in occasione della firma del protocollo con l’Opera Romana Pellegrinaggi. “L’azione del governo regionale – ha continuato De Filippo – mira a rendere sempre più interessante il territorio lucano agli occhi dei visitatori e ad elevarne l’appeal. Dai grandi attrattori all’industria culturale, il turismo in Basilicata diventa sempre più un turismo ricercato e di qualità. E in tal senso la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura con tutte le iniziative ad essa corredate, così come l’istituzione della Film Commission, aumenteranno sensibilmente la capacità attrattiva del territorio lucano quale meta turistica d’eccellenza. L’organizzazione del variegato programma di accoglienza previsto dal protocollo con l’Opera Romana Pellegrinaggi – aggiunge ancora il presidente della Regione Basilicata – consentirà quindi di valorizzare ancor più il rispetto dei luoghi, della natura e del rapporto con le persone che vi vivono, anche al fine di poterne condividere la religiosità, gli usi, le tradizioni e le peculiarità delle espressioni culturali ed enogastronomiche. Si tratta di un’attività destinata a produrre i suoi effetti anche dopo la conclusione dell’Anno della Fede – conclude De Filippo – e a rafforzare quell’identità lucana in cui affondano profonde radici cristiane”.