“Nella giornata di ieri, per l'ennesima volta, si è verificato presso il Cova di Viggiano un incidente che ha diffuso allarme e preoccupazione fra i cittadini della Val d'Agri”. E’ quanto si legge in un comunicato a firma del Dott. Giambattista Mele e dei parlamentari lucani Giovanni Barozzino e Antonio Placido.
“Una densa colonna di fumo nero si è sprigionata dal termodistruttore della V linea (quella recentemente ultimata per il trattamento di olio e gas), diffondendo in atmosfera il tipico puzzo di idrogeno solforato e provocando l'attivazione della sirena di allarme. Anche questa volta, come sempre, l'Eni minimizza e rassicura. Anche questa volta, come sempre, si resta in attesa che l'ARPAB renda pubblici i dati di monitoraggio sull'accaduto, provenienti dalle cinque centraline fisse poste sotto il suo controllo.
Non è più tollerabile che i cittadini della Valle vengano trattati come sudditi di colonie da parte di una multinazionale che ha in questi anni perduto ogni credibilità (si guardino gli atti dell'inchiesta in corso) quanto a rispetto delle procedure poste a garanzia della salute di lavoratori e popolazioni.
Non è più possibile che l'ARPAB continui ad intervenire a valle degli incidenti invece che garantire la comunicazione in tempo reale, momento per momento, dei livelli di inquinamento presenti in atmosfera.
La trasmissione immediata dei dati e la possibilità che i cittadini possano accedervi tempestivamente costituiscono ormai questioni irrinunciabili di sicurezza e di democrazia in un paese collocato in Europa e non nel terzo mondo, nel terzo millennio e non agli albori della rivoluzione industriale.
La Regione Basilicata si decida finalmente a fare quello che finora non ha fatto: mostri di non essere prona agli interessi delle multinazionali del petrolio, mostri di voler tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori della Valle”.
bas04