Bardi sull’assestamento di bilancio

Il Presidente durante la seduta del Consiglio regionale di oggi: "Il ritardo nell’approvazione non è frutto di disattenzione o sottovalutazione, ma di un metodo deliberato, prudente, ponderato. Perché la finanza pubblica richiede rigore, visione e responsabilità".

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Il Presidente Vito Bardi durante il Consiglio regionale di oggi

Di seguito l’intervento integrale del Presidente Vito Bardi durante la seduta del Consiglio regionale di oggi 5 agosto 2025.

Signor Presidente del Signor del Consiglio, Egregi colleghi Consiglieri, intervengo oggi dinanzi a questo consiglio innanzitutto per adempiere a un dovere informativo, ma anche per riaffermare con chiarezza e senso delle istituzioni che non è questo il tempo di decisioni affrettate, né di adempimenti meramente formali, pur consapevole della necessaria attenzione da porre ai termini statutari.

So di espormi a quanti interpretano la politica come occasione costante per fare mera propaganda pur consapevoli che se fossero loro nelle posizioni di responsabilità che oggi ricopro, forse adotterebbero lo stesso atteggiamento di prudenza prima di varare un provvedimento di finanza pubblica, quale è l’assestamento di bilancio, che ha molteplici implicazioni ed effetti.

Per questo, il ritardo nell’approvazione dell’assestamento di bilancio, non è frutto di disattenzione o sottovalutazione, ma di un metodo deliberato, prudente, ponderato. Perché la finanza pubblica non è una cornice da riempire con slogan, ma l’ossatura delle politiche pubbliche, e come tale richiede rigore, visione e responsabilità.

L’assestamento che la Giunta si appresta a licenziare non rappresenta un adempimento formale, ma uno snodo significativo delle politiche economiche regionali.

Siamo reduci da una manovra di bilancio che ha imposto a tutti noi, in primo luogo al governo regionale scelte difficili privilegiando in questa fase, necessità, urgenze ed emergenze del nostro sistema sanitario. Una scelta che ha tenuto conto di specifiche esigenze nell’ambito di un processo di riorganizzazione, razionalizzazione, ed efficientamento inevitabilmente graduale ma che va perseguito con ancor più determinazione. La sfida è nota: migliorare il sistema e le prestazioni sanitarie considerando al contempo l’urgenza di un riequilibrio dei bilanci.

In questo quadro, l’assestamento diventa lo spazio per riequilibrare la rotta, restituire margini di azione a politiche pubbliche altrettanto rilevanti.

E’ noto l’impegno di questo governo a favore delle fasce più fragili, l’intervento operato per ridurre i costi delle bollette, delle componenti afferenti il consumo di energia, di acqua, quelli relativi alla formazione universitaria, a favore delle famiglie disagiate e così via. Interventi che hanno consentito di godere di un minor tasso di inflazione e dunque di un maggior potere di acquisto. Ma è altrettanto evidente che queste politiche vanno compensate con altrettante politiche volte al rafforzamento del sistema produttivo, al rilancio dell’economia, alla mitigazione degli effetti delle crisi industriali.

Da qui l’obbligo, in costanza di risorse limitate, di agire evitando ogni approssimazione ed ogni concessione all’improvvisazione.

È doveroso chiarire che l’assestamento è in fase avanzata di definizione. Le strutture tecniche sono sul punto di completare il lavoro istruttorio e in queste ore si sta finalizzando il confronto politico e contabile. Nelle prossime giornate – e certamente entro tempi congrui – il testo sarà licenziato dalla Giunta e trasmesso a questo Consiglio che, attraverso le sue articolazioni ovvero per il tramite delle Commissioni consiliari, potrà esercitare pienamente il proprio potere di esame, proposta e approvazione.

Non ci saranno forzature, né scorciatoie e, vi garantisco, sarà un confronto vero, aperto, costruttivo.

Il mio auspicio è che questa comunicazione non diventi l’occasione per criticare i tempi della Giunta, ma l’occasione per costruire – ciascuno nel proprio ruolo – risposte concrete ai problemi reali dei lucani. Credo che se la politica si limita ad agitare il tema dei ritardi come strumento di polemica perde una ulteriore occasione per dimostrare ai cittadini che quel che interessa è il merito delle questioni. Se, infatti, ci si confronta con rigore e rispetto, secondo uno stile che sono fiducioso può contraddistinguere questa aula, non mancheranno contributi in grado di migliorare la qualità e l’efficacia delle decisioni pubbliche. In questo senso, rivolgo un appello a tutte le forze politiche.

Colleghi, in questi anni, pur tra difficoltà e vincoli severi, abbiamo cercato di mantenere salda la barra della responsabilità. Abbiamo indicato con forza quale era la direzione di marcia, anche quando per mere ragioni di parte, si è tentato di oscurare questa evidenza. Non abbiamo promesso ciò che non potevamo mantenere. Non abbiamo usato il bilancio come strumento elettorale, ma come leva di risanamento e rilancio. Come è normale che accada nella dialettica politica le scelte operate o quelle che andremo a definire possono non piacere a chi oggi sta sui banchi dell’opposizione, ma è altrettanto vero che dalla discussione franca ed aperta emergono sempre spunti di riflessioni ed obiezioni che spingono a cercare, da parte del governo regionale, di fare sempre meglio. Questo d’altronde è il frutto di una sana democrazia, un valore che sul piano dei principi ci vede tutti concordi.

A breve avrete un testo chiaro, completo, che preciserà intenti ed obiettivi. Sarà il frutto di un metodo che non cede alle pressioni, ma che cercherà, nei limiti delle disponibilità finanziarie, e dunque di vincoli che occorrerà assumere, di equilibrare le diverse istanze, di rispondere alle principali priorità del nostro programma di governo, di venire il più possibile incontro alle aspettative delle nostre comunità. E su questa linea direttrice che intendiamo procedere, consapevoli delle nostre responsabilità e dei tanti bisogni ed urgenze che esprime la nostra comunità regionale, avendo nella mente e nel cuore un solo obiettivo: il bene dei lucani.

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