Bando Periferie, M5s: valorizzate premialità ed equità

Dicono Leggieri, Perrino e Giannizzari (M5s): “Bando periferie, dal Pd e da Polese falsità. Nessun taglio dei fondi: il Governo sta cercando di rimediare ai disastri creati da una classe politica alla deriva”

&ldquo;L&#39;avv. Polese nella sua ultima uscita parla, senza alcuna cognizione di causa, accusando il Governo Conte di un fantomatico &lsquo;scippo nei confronti dei cittadini Lucani&rsquo; in merito &ldquo;bando periferie&rdquo;. Nessuno scippo: come precisato dal sottosegretario, Laura&nbsp;Castelli, il Governo &egrave; intervenuto per dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 74 del 2018 che l&rsquo;avv. Polese dovrebbe conoscere, garantendo l&rsquo;immediata finanziabilit&agrave; per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto dichiarato dai consiglieri regionali del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri e Giovanni Perrino e dal consigliere comunale di Potenza, Savino Giannizzari.<br /><br />&ldquo;La sentenza della Consulta &ndash; continuano gli esponenti M5s – ha costretto il Governo Conte ad intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano, davvero, una funzione di rilancio per le periferie: in ogni caso le spese progettuali gi&agrave; sostenute verranno rimborsate. Il sottosegretario, Laura&nbsp;Castelli, sottolinea, poi, che il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente Governo solo per met&agrave; dell&#39;importo complessivo. Si trattava di mere promesse pi&ugrave; che di risorse vere, realmente a disposizione. Come richiesto dalla Corte Costituzionale, occorreva restituire autonomia ai Comuni nell&rsquo;utilizzo dei fondi; il Governo ha&nbsp; perci&ograve; deciso di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018 e 2019 non solo per alcuni dei progetti dei Comuni capoluogo che hanno partecipato al bando, ma per tutti gli 8.000 Comuni d&#39;Italia, al fine di consentire alle tante amministrazioni comunali con avanzi di amministrazione di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche, secondo un criterio di premialit&agrave; e di equit&agrave; e rispetto di principi costituzionali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A tal proposito – proseguono Leggieri, Perrino e Giannizzari – domandiamo all&#39;avvocato Polese se &egrave; mai stato applicato davvero il principio di sussidiariet&agrave;, ad esempio, per il progetto Bucaletto e se tale progetto pu&ograve; considerarsi un salto nel vuoto, soprattutto senza le dovute precauzioni per tutti i cittadini residenti. Il Pd ancora una volta tenta la penosa manovra di scaricare le proprie immani colpe su chi sta faticosamente cercando di rimediare ai disastri creati dall&#39;incompetenza e improvvisazione di una classe politica ormai allo sbando. Quanto ai fondi per l&rsquo;Edilizia residenziale pubblica, il ministro, Danilo&nbsp;Toninelli, ha precisato, oggi, che le voci che sono circolate di presunte decurtazioni del fondo, sono tutte fesserie: non c&rsquo;&egrave; alcun taglio. I fondi da assegnare, pari a 321 milioni complessivi, sono rimasti intatti. Prenda nota il disinformato avvocato Polese ed anche la precipitosa vice presidente della Giunta regionale, Flavia Franconi: ci&ograve; che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) sta facendo &egrave; applicare, finalmente e seppure con gradualit&agrave;, un criterio meritocratico sconosciuto ai governi Pd e precedenti. Il Governo del cambiamento non consente pi&ugrave; a nessuno di dilapidare soldi dei cittadini, soldi che devono servire a dare concretamente alloggi a chi ne ha bisogno. A differenza di quanto poi qualcuno sostiene, non v&rsquo;&egrave; stato alcun accordo gi&agrave; ratificato nella Conferenza unificata in cui discutono lo Stato e le Regioni, l&rsquo;intesa, preliminare &egrave; valida soltanto tra le Regioni, si fonda su un riparto delle risorse stanziate con un decreto del marzo 2015, poi integrato da un altro decreto dell&rsquo;ottobre dello stesso anno, come chiarisce il ministro Toninelli i due testi &lsquo;avevano generato comportamenti scorretti da parte di alcuni governatori, i quali avevano modificato le proprie liste e gonfiato l&rsquo;entit&agrave; del fabbisogno senza rispettare le norme, a discapito delle Regioni pi&ugrave; corrette. Abbiamo visto proposte di interventi senza la minima giustificazione e senza le informazioni basilari sui progetti&rsquo;.&nbsp;Chicca (avvelenata) finale: &egrave; nota all&rsquo;avv. Polese ed alla Franconi che la Regione Basilicata ha utilizzato solo un misero 2,40 per cento dei fondi ricevuti nel 2015 (dati Mit, progetti di ristrutturazione completati)? Una percentuale ridicola. Il Mit ha, quindi, &lsquo;avanzato una proposta, peraltro flessibile, per ripartire i fondi utilizzando, almeno parzialmente, gli stessi criteri del decreto del 2015 gi&agrave; approvati all&#39;unanimit&agrave; anche dalle Regioni&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Alla luce di quanto chiarito, la vice-Pittella, la Franconi, insieme agli altri governatori, torni a sedersi al tavolo del Mit per un accordo con il Governo del Cambiamento che sia davvero rispettoso di un corretto utilizzo dei soldi dei cittadini per attenuare un&rsquo;emergenza abitativa sempre pi&ugrave; preoccupante. Per concludere &ndash; sostengono Leggieri, Perrino e Giannizzari – &egrave; bene ricordare, e non &egrave; un dettaglio di poco conto, che l&rsquo;emendamento tanto vituperato &egrave; stato votato all&rsquo;unanimit&agrave;, quindi anche dalla parte politica che ora si straccia le vesti. Che dire? Kafka non avrebbe saputo immaginare niente di meglio nei suoi romanzi&rdquo;.<br />

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