Autilio: Basilicata penalizzata da tagli e patto stabilità

Per il presidente della seconda Commissione consiliare è necessario “definire misure di allentamento del Patto di Stabilità specie per rispondere alle esigenze delle imprese e alla forte domanda di lavoro”

“I risultati dell'indagine del Centro Studi Sintesi sull’impatto nelle Regioni delle manovre finanziarie dello Stato 2010 e 2011 confermano il quadro critico di penalizzazione per la Regione Basilicata che, tra tagli statali (151 milioni di euro) e Patto di Stabilità (34 milioni), ci rimette 186 milioni, vale a dire 316 euro pro-abitante, una media che è la più alta tra le regioni meridionali a statuto ordinario, a fronte di una media nazionale di 252 euro pro-abitante”. E’ quanto evidenzia il presidente della seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio (Idv) ribadendo la necessità di “definire misure di allentamento del Patto di Stabilità specie per rispondere alle esigenze delle imprese e alla forte domanda di lavoro”.

“Le conclusioni alle quali pervengono i curatori del Centro Studi che opera in Veneto e pertanto non può certamente essere tacciato di parte – continua – sono chiarissime: i criteri nel riparto del concorso alle manovre, come la spesa media registrata negli ultimi anni e la distribuzione territoriale dei trasferimenti statali, colpiscono territori come Basilicata e Molise e favoriscono invece Lombardia e Veneto. ‘È evidente – dicono gli esperti del Centro studi Sintesi – che le Regioni che hanno beneficiato di maggiori trasferimenti si trovano ora a sostenere importi maggiori nel processo di risanamento dei conti pubblici nazionali’. Certo, l'indagine non ha considerato gli effetti dell'applicazione dei ‘criteri di virtuosità’ per il Patto di stabilità interno secondo i quali, stando all'ultimo schema di decreto del ministero dell'Economia, gli enti da premiare con un minore sforzo nel rispetto degli obiettivi del Patto sono 143”.

Autilio sottolinea che “la questione è stata affrontata dalla Regione Basilicata con la così detta ‘regionalizzazione’ del Patto di stabilità, ossia la possibilità di spostare quote di obiettivo di spesa tra i varie enti della Regione, mantenendo invariato il saldo finale. La prima strada percorsa, già dalla primavera 2011, era stata quella di una ‘regionalizzazione di tipo orizzontale’, attraverso la cessione di capacità di spesa tra enti dello stesso livello, vale a dire tra Comuni e successivamente attraverso una ‘regionalizzazione di tipo verticale’ del patto di stabilità, ossia con la cessione di capacità di spesa tra enti di livello diverso, e segnatamente dalla Regione ai Comuni”.

“Siamo comunque in una situazione di difficoltà che – conclude il Presidente della seconda Commissione – richiede una maggiore attenzione dei parlamentari lucani perché la Basilicata non può scontare il maggiore peso pro-capite delle correzioni governative delle manovre finanziarie. E’ come se a sanare i conti dello Stato siano stati chiamati solo i lucani, mentre lombardi e veneti siano stati parzialmente tenuti fuori”.

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