Auditi in III Ccp i rappresentanti dell’Inu e dell’Ance

Nel corso dei lavori l’assessore alle “Attività produttive”, Marcello Pittella, ha illustrato gli emendamenti proposti dalla Giunta regionale al testo riguardante le “Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”

I responsabili dell’Istituto nazionale di Urbanistica e quelli dell’Associazione nazionale dei costruttori edili sono stati ascoltati in merito al disegno di legge n. 40 del 2011 concernente le modifiche in materia di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia, nonché la tutela, il governo e l’uso del territorio, le procedure per
l’approvazione degli strumenti attuativi in variante agli strumenti urbanistici generali e la disciplina transitoria delle procedure di approvazione degli strumenti urbanistici di attuazione”. Intervenuti i presidenti dell’Inu di Matera e di Potenza, Lorenzo Rota e Roberto Lo Giudice.

“L’istituto nazionale di urbanistica – hanno detto i presidenti illustrando il documento consegnato ai componenti la Commissione – ha sempre espresso dissenso verso quei provvedimenti che, pur enunciando obiettivi importanti, adottano percorsi di semplice deregulation ed annunciano incentivi che, spesso, nella pratica si rivelano del tutto inefficaci. Così è avvenuto nel 2009, allorché fu varato il primo cosiddetto ‘piano casa’, stessa cosa in occasione del secondo del 2011. l’Istituto – hanno proseguito Rota e Lo Giudice – ha denunciato i veri attentati all’interesse pubblico, vedi il diritto di superficie sulle aree demaniali di costa e di spiaggia, al tempo stesso, la riproposizione di misure già fallite come le incentivazioni volumetriche. I problemi atavici che attanagliano l’urbanistica si risolvono – hanno sottolineato – solo con l’approvazione di una legge di principi sul governo del territorio. In una Regione che per prima in Italia ha adottato ( anche se non praticato) la valutazione ex ante delle trasformazioni territoriali (Crs), che per prima ha ufficialmente adottato la perequazione e la compensazione come pratiche di progettazione e di attuazione delle scelte urbanistiche, che per prima ha equiparato i vincoli privati ai vincoli pubblici, l’Inu di Basilicata si sarebbe aspettato molto di più e molto di meglio di ciò che la legge regionale n.25 del 2009 ha complessivamente proposto e prodotto. A questo va aggiunto che sembra del tutto assente la consapevolezza dei rischi che, legiferare sulla materia, comporta nei confronti del paesaggio, dell’ambiente in generale, della qualità urbana, della sicurezza geologica e sismica degli insediamenti. Per questi motivi – hanno spiegato i responsabili dell’Inu – in una sede di grande importanza politica, quale la III Commissione consiliare, si evidenziano con decisione la necessità in materia edilizia (materia delegata) di un provvedimento più complesso e finalmente definitivo, con innovazioni disciplinari, semplificazioni procedurali ed incentivi efficaci, non solo per agevolare la ripresa economica ma, soprattutto, per salvaguardare un patrimonio edilizio ricco di storia e di cultura e per migliorare la qualità dei nostri insediamenti urbani. Inoltre, non si può non evidenziare la stessa necessità di un provvedimento parallelo e coordinato in campo urbanistico che adegui, semplifichi e renda attuabile la legge regionale n.23 del 1999. Nel sottolineare l’urgenza di tali provvedimenti – hanno concluso – l’Inu di Basilicata propone, nel frattempo alcune modifice ed aggiunte al ddl in discussione, questo al fine di contribuire ad una maggiore chiarezza e definizione delle norme proposte, ma nella dichiarata consapevolezza della loro parzialità ed insufficienza disciplinare”.

La Commissione, presieduta dal consigliere Romaniello (Sel), ha audito, quindi, il presidente dell’Ance regionale, Antonio Giuzio, che con l’ausilio dell’ing. Vincenzo Auletta, ha esplicitato il “Documento di osservazioni e proposte al disegno di legge n. 40/2011”. Giuzio ha precisato come “il nostro non vuole essere un discorso di corporazione, ma solo un’analisi attenta della normativa in vigore anche in presenza di un crisi grave del settore edilizio. Diviene fondamentale – ha sottolineato il presidente dell’Ance – la velocizzazione delle norme, con un sì netto e chiaro alla programmazione ed un altrettanto fermo diniego ad ogni forma di condono. La Pubblica amministrazione deve pianificare e gli imprenditori, dal canto loro, devono decidere sulla bontà di quanto stabilito ed agire di conseguenza, senza alcuna commistione di ruoli. Occorrono – ha detto Giuzio – alcuni piccoli accorgimenti per la reale attuazione di una legge consona ai bisogni dei cittadini e del territorio ed una riqualificazione urbana anche su proposta di soggetti privati”.

Auletta ha parlato “di ampliamento del patrimonio esistente per le tipologie plurifamiliari e della possibilità di riutilizzo dei piani porticati, nonché della richiesta di estendere la possibilità di mutamento della destinazione d’uso per gli edifici legittimamente edificati, anche per le strutture private con destinazione sportiva, ricreativa, culturale, sanitaria, ricettiva, di servizi”.

Dopo le audizioni, l’assessore alle “Attività produttive”, Marcello Pittella, ha illustrato otto emendamenti che il Governo regionale intende apportare al disegno di legge su “Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. La Commissione ha preso atto e stabilito di approfondire la questione nella seduta di lunedì 12 marzo per accelerare i tempi della discussione in Consiglio regionale.

Hanno preso parte alla seduta odierna della Commissione consiliare “Attività produttive – Territorio – Ambiente”, oltre al presidente Romaniello, i consiglieri Singetta (Api), Robortella, Straziuso e Braia (Pd), Benedetto (Idv), Navazio (Ial), Mollica (Mpa), Falotico (Plb), Castelluccio (Pdl), Gaudiano (Gruppo misto), Vita (Psi).

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