Per il consigliere regionale del Gruppo misto “un anno della nuova amministrazione non ha invertito la tendenza negativa di tutti gli indicatori socio economici, a partire dall’indice di povertà che è aumentato in modo considerevole
“L’approvazione dell’assestamento di bilancio avvenuto questa notte da parte delle forze di maggioranza, con il voto contrario di tutte quelle di opposizione, con il rinvio a lunedì dei due disegni di legge sui rifiuti e sulle misure per la sanità, ha evidenziato, come denunciato da me nei giorni scorsi, il modo approssimativo e incerto con cui si è anche, sotto l’aspetto formale, addivenuti da parte della Giunta e della maggioranza, alla predisposizione della manovra”.<br /><br />E’ quanto evidenzia il consigliere regionale del gruppo misto, Giannino Romaniello che aggiunge “nel merito della stessa, preme sottolineare il dato ormai ripetuto di una relazione del presidente Pittella più riconducibile ad un comizio-appello ad operare tutti insieme per il bene della Basilicata, invece di fare una relazione come avviene in tutte le regioni d’Italia sui dati di bilancio e lo stato di attuazione del programma annuale della Regione. Il presidente, infatti, si è guardato bene dall’evidenziare, mettendo in relazione, i dati relativi alla chiusura del bilancio 2014 con quanto previsto con il preventivo 2015 e l’assestamento. Non si sono rappresentate le criticità alla base del mancato realizzo degli obiettivi definiti con il bilancio 2014”.<br /><br />“Si è preferito – dice – citare qualche indicatore positivo rispetto al 2013 come quello dell’aumento di uno 0,8/1 per cento in più di occupazione, dimenticando di dire che un anno della nuova amministrazione, non ha invertito la tendenza negativa di tutti gli indicatori socio economici, a partire dall’indice di povertà che è aumentato in modo considerevole, per non parlare della diminuzione del tasso di capacità di realizzo di spese rispetto a quella programmata. La Basilicata, da regione più virtuosa fra quelle meridionali, non solo è tornata nella media del sud, ma rischia anche di essere fra le ultime nella classifica”.<br /><br />“Una manovra – continua Romaniello – né di svolta e né tantomeno di inizio di cambiamento. Un assestamento, improntato ad una idea di coesione istituzionale che invece è solo di distribuzione di risorse ad alcuni enti locali, in primis il Comune di Potenza ed altri, per risanare i bilanci piuttosto che innalzare la quali-quantità dei servizi ai cittadini che invece sono stati tagliati. Nel mentre si tagliano le prestazioni sanitarie aggiuntive (Lea) che avevano fatto della Basilicata una delle regioni tra le prime, nella erogazione di servizi e prestazioni sanitarie a cittadini e famiglie interessate da patologie invalidanti. Si sono elargite risorse dalla dubbia legittimità (1.200.000 di euro all’Aias di Melfi) per servizi tutti da verificare in termini di quantità e qualità per anni passati, struttura che a noi non risulta abbia mai presentato i bilanci alla Regione”.<br /><br />“Evidenzio inoltre – dice Romaniello – che solo dopo le nostre prese di posizione in Consiglio, in cui abbiamo fatto notare una disparità di trattamento nei confronti dell’Aias di Potenza e quindi dei cittadini che usufruiscono da prestazioni da queste erogate, è stato previsto un contributo di 300.000 euro per altri enti e strutture fornitrici di prestazioni sanitarie. Il contributo all’Aias di Melfi, l’aumento del contributo all’Asi di Potenza, come pure i 5 milioni in più all’azienda sanitaria di Matera, non vorremmo siano solo figli di una logica spartitoria fra le forze di maggioranza e quindi nulla a che vedere con ‘la rivoluzione democratica’ annunciata dal presidente Pittella nelle sue dichiarazioni programmatiche”.<br /><br />“Altro che nuovo centro sinistra, come da tanti invocato-sperato. Pare di essere tornati – conclude il consigliere del Gm – alle logiche di lontana memoria del pentapartito della prima Repubblica. Pur nella diversità di opinioni e differenze politiche, esistenti all’interno del Consiglio regionale, è necessario un cambio di passo politico e dell’apparato amministrativo regionale nell’interesse dei lucani siano essi imprenditori, singoli cittadini e territori, altrimenti, questa regione oltre ad invecchiarsi è spopolarsi diventerà sempre più marginale nel panorama meridionale ed italiano con effetti devastanti sul tessuto sociale ed economico”.<br /><br />L.C.<br /><br />