In merito ad alcune affermazioni contenute in un quotidiano locale, secondo cui la Direzione Generale avrebbe adottato provvedimenti tesi ad aumentare il compenso degli organi di indirizzo, la Asm ne contesta totalmente la fondatezza e fa rilevare "che la notizia è un mix di ignoranza e mala fede. Ignoranza perché diverse disposizioni di legge, nazionali e regionali, tutt’ora in vigore, prevedono adeguamenti automatici legati all’indice Istat ed altri parametri rigorosamente applicati".
"L’aver riportato esclusivamente il compenso stabilito dalla Regione Basilicata – si legge in un comunicato stampa dell'Asm – senza spiegare quanto la stessa Regione ha stabilito più sotto, cioè che il compenso si adegua in modo automatico agli indici di legge, dà chiara l’evidenza della completa mala fede di chi crede di imbonire l’opinione pubblica con informazioni distorte e notizie capziosamente manipolate.
Gli adeguamenti sono automatici e non discendono da scelte regionali, proprio perché avvengono direttamente e secondo quanto stabilito dalla legge e specificato dalla Regione Basilicata, ad esempio con l’indice Istat.
Ne è dimostrazione il fatto che i Direttori Generali delle aziende sanitarie lucane, con l’eccezione dell’Ospedale San Carlo di Potenza il cui direttore generale percepiva sino a poco tempo fa un compenso superiore del 20% perché non rientrante nelle riduzioni stipendiali stabilite a livello nazionale, percepiscono lo stesso compenso annuo e a partire dallo stesso periodo, senza che ciò, ed è questa la prova della strumentalità della sedicente notizia, desti interesse.
I compensi dei Direttori Generali –proprio per i provvedimenti anticrisi varati dal Governo- sono stati decurtati una prima volta nel 2008 del 20% e una seconda volta nel 2010 di un ulteriore 15 per cento".
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