L’iniziativa promossa da Sanità Futura sulla trasparenza ci accomuna in quanto è da tempo che l’Anisap Basilicata sostiene, come abbiamo fatto, tra l’altro, qualche giorno fa, commentando la delibera firmata dal presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, che interessa generalmente tutto il comparto sanitario lucano, che la trasparenza è diventata un’emergenza. Nello specifico condividiamo la posizione nei confronti dell’Asm di Matera che nella difesa di ufficio strumentale e sicuramente non in linea con la legge vigente, diffusa in replica, di fatto aggrava il comportamento dirigenziale assunto arbitrariamente.
Lo afferma l’ANISAP Basilicata, in una nota a firma del presidente Antonio Flovilla che aggiunge: nel merito della questione relativa alle prestazioni delle strutture sanitarie private accreditate a favore dell’utenza extraregionale, il tetto di budget assegnato (e ancora da assegnare per quest’anno) ad ogni struttura non ha alcuna attinenza, in quanto si finge di ignorare che esiste un contratto tra struttura e Azienda Sanitaria che non stabilisce alcun limite per le prestazioni di cittadini di altre regioni. Quindi – si legge nella nota – o si cambia il contratto, senza alcun ricorso all’alibi della spending review con riferimento al liquidato del 2011 meno il 2%, oppure si applica il contratto in tutte le sue parti, come avviene per l’extra-budget .
A parere dell’Anisap, se in questo caso (come in tanti altri) si fosse applicato il principio della trasparenza degli atti, vale a dire rendendo noti i riferimenti giuridici e normativi a base del provvedimento punitivo e non l’interpretazione, del tutto soggettiva, di norme di legge, non ci sarebbe alcun bisogno di ricorrere all’istituzione di un Osservatorio sulla trasparenza che come evidenzia lo stesso presidente dell’Anac Cantone registra ancora un comportamento di “non collaborazione” da parte dei responsabili delle Aziende Sanitarie locali e delle altre aziende pubbliche rispetto a continui rapporti, circolari e raccomandazioni dell’Autorità. Il richiamo dell’Anac alla situazione “confusa” in cui versa dal punto di vista gestionale ed amministrativo il servizio sanitario regionale – conclude la nota – trova dunque una nuova autorevole e gravissima conferma che chiama in causa il livello politico perché dal Dipartimento Salute nessuno può lavarsi le mani.
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