Il consigliere regionale di Alleanza per l’Italia chiede di conoscere quanto è stato speso, in Basilicata, dei fondi rivenienti dall’Unione europea, per la conversione all’agricoltura biologica delle coltivazioni e degli allevamenti
“Le Regioni – riferisce Singetta – potrebbero disporre da 600 a 900 euro ad ettaro (fondi Unione europea) per trasformare le attuali coltivazioni, intrise di pesticidi, in agricoltura biologica. In più sui prodotti ortofrutticoli che assorbono la maggior parte dei pesticidi su superfici contenute si può arrivare anche a 2000 euro (come ha fatto l’Austria per gli ortaggi). Inoltre, ci sarebbero anche 500 euro a bovino per rendere bio gli allevamenti. Ciò in quanto, dal 2007 al 2013, sono a disposizione per l’Italia 20 miliardi di euro che sarebbero sufficienti a rendere biologici tutti i terreni agricoli.
Di questa cifra, fino ad oggi, è stato speso solo il 26 per cento (fonte: Ministero dell’Agricoltura). Se i soldi non vengono spesi – sottolinea Singetta – andranno automaticamente ad altri Paesi per il periodo 2014-2020. Ricordo anche – aggiunge – che la diffusione di malformazioni congenite è una ‘piaga’ presente anche in Basilicata, dove, ogni centomila nati, undici sono affetti dalla sindrome di Down, mentre in altre regioni italiane, come l’Emilia Romagna, ad esempio, la percentuale si abbassa (due soggetti affetti da sindrome di Down ogni centomila nati). Secondo gli esperti, il cibo biologico potrebbe ridurre di molto anche le percentuali di malformazioni congenite.
Il consigliere Singetta interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore al ramo, per conoscere: “la percentuale destinata alla Basilicata (dei 20 miliardi di euro) per la trasformazione delle coltivazioni in agricoltura biologica e quella per gli allevamenti ed il suo ammontare e la percentuale (e l’ammontare) spesa sino ad oggi per la conversione all’agricoltura biologica delle coltivazioni e degli allevamenti”. Singetta chiede, inoltre di conoscere: “i terreni complessivamente trasformati e quelli che potrebbero ancora essere oggetto di tali interventi e se tali somme sono state utilizzate per la c.d. agricoltura integrata ed in quali percentuali”.