Affitti brevi: Basilicata virtuosa sul Cin

Il Codice Identificativo Nazionale (Cin) è un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati a locazioni brevi per finalità turistiche. La regione, con il 59,92% di richieste, è al primo posto in Italia, adeguandosi così a quello che presto sarà un obbligo

Uno scorcio di via Pretoria, a Potenza

La Basilicata è la regione più virtuosa d’Italia sul fronte degli “affitti brevi”: il riferimento va al Codice Identificativo Nazionale (Cin), un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati a locazioni brevi per finalità turistiche devono essere identificati per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità. Secondo i dati del ministero del Turismo, ad oggi, su 500.684 strutture registrate in Italia sono 170.710 i Cin rilasciati corrispondenti al 34,10% del totale. Una percentuale ancora bassa, nonostante l’obbligo imminente e le sanzioni previste, e inoltre la situazione è davvero variegata tra le regioni e non si parla, come spesso accade, di Nord “virtuoso” e di Sud più “lento”. Anzi la capolista della Cin è la Basilicata con ben il 59,92% di richieste seguita da Lombardia (43,78%), Molise (40.09%) e Calabria (36,98%) mentre il fanalino di coda è il Friuli Venezia Giulia con solo il 13,10% di Cin. Subito prima, sul fondo classifica anche Valle d’Aosta (25,54%), Marche e Liguria (28,87%) e Trentino Alto Adige (31,34%). Nei piani alti e quindi più Cin richiesti e rilasciati invece si trovano Sardegna (36,90%), Lazio (36,38%) e Campania (35,95%). Alla luce di questa situazione, Giambattista Scivoletto, founder di Bed-and-Breakfast.it operatore italiano nel settore delle piattaforme di viaggio, fa un appello urgente: “È fondamentale che tutte le strutture ricettive siano informate dell’obbligo di richiedere il Cin e lo facciano quanto prima. I rischi di non conformità sono altissimi, e la mancanza del codice potrebbe comportare gravi perdite economiche e la sospensione dalle piattaforme di prenotazione online. Invitiamo tutti a non aspettare l’ultimo momento per adeguarsi a questa normativa fondamentale”.

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