Per il presidente delle Acli provinciali Napodano l'esito del referendum mette la pietra tombale sul nucleare e ripristina il primato del pubblico nella gestione dell'acqua
“Sui referendum ha vinto l'Italia che ha riscoperto il gusto della mobilitazione civile e democratica”. Così commenta l'esito dei referendum il presidente provinciale delle Acli, Gennaro Napodano, che esprime soddisfazione per l'ottimo esito registrato dalla consultazione referendaria in Basilicata. “Il popolo lucano si è dimostrato sensibile ai temi proposti dai comitati referendari – commenta Napodano – e ha risposto con grande partecipazione alla chiamata alle urne, riappropriandosi del diritto a decidere su questioni di fondamentale importanza, come la gestione della risorsa idrica e la politica energetica del paese. Come Acli provinciali abbiamo dato il nostro contributo alla campagna sull'acqua raccogliendo le firme e sostenendo con convinzione la campagna referendaria nel silenzio assordante e complice della televisione pubblica e privata”. Per Napodano “l'esito inequivocabile della consultazione referendaria mette la pietra tombale sul ritorno al nucleare e getta le basi per una politica energetica che sia orientata al risparmio e alla sostenibilità ambientale, mentre sull'acqua abbiamo sventato un vero e proprio scippo, ribadendo il primato del pubblico nella gestione dell'acqua, con buona pace di quel capitalismo arruffone che aveva fiutato l'affare degli acquedotti. Un esito che è in linea con lo stesso magistero della chiesa che considera l'accesso all'acqua un diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni”.
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