Accise carburanti, Napoli: Una vera e propria tassa occulta

“Il gettito in favore dello Stato è aumentato di quasi 5 miliardi e mezzo. Sarebbe opportuno alleggerire una pressione fiscale che, spesso in maniera occulta, preleva dalle tasche dei cittadini onesti”

&ldquo;Negli ultimi 10 anni in Italia il gettito derivante dalle accise su prodotti energetici e i&nbsp; loro derivati &egrave; aumentato di ben5,4 miliardi di euro, passando dai 20,3 miliardi nel 2008 ai 25,7 miliardi nel 2017 (+26,6%),&nbsp; una vera e propria tassa occulta per cittadini e imprese che, oltre ad essere tassati, sono anche &lsquo;mazziati&rsquo; dal momento che versano questi tributi allo Stato senza rendersene conto&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiara il consigliere regionale Michele Napoli in virt&ugrave; di una ricerca effettuata da &lsquo;Impresa-Lavoro&rsquo; sui dati pubblicati dal ministero dell&rsquo;Economia e delle Finanze e della Commissione europea.<br />&ldquo;Pagare le tasse &egrave; un&rsquo;azione civile e giusta – aggiunge Napoli- quello che &egrave; profondamente sbagliato &egrave; pagarle inconsapevolmente, come accade puntualmente all&rsquo;automobilista che si reca al distributore per fare rifornimento e non si accorge che il 62,9 per cento del prezzo alla pompa della benzina e il 59,2 per cento di quello del gasolio &egrave; determinato da tasse e accise, che consentono allo Stato di fare cassa sulla pelle di cittadini e imprese&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Questi balzelli che gravano sul prezzo dei carburanti – spiega il Vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata – sono stati introdotti dal Governo per finanziare le voci di spesa pi&ugrave; disparate: dalla guerra d&rsquo;Etiopia del 1935-36 alla crisi di Suez del 1956, dai terremoti del Friuli e del Belice degli anni settanta-ottanta all&rsquo;alluvione di Firenze del 1966, senza dimenticare le missioni in Libano del 1983 e in Bosnia del 1996 e il decreto Salva Italia del Governo Monti del 2011&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non &egrave; per caso del resto – precisa l&rsquo;esponente di centro destra – che il prezzo del diesel in Italia &egrave; il secondo pi&ugrave; caro d&rsquo;Europa, risultando superiore alla media europea del 10,7 per cento e quello della benzina &egrave; il quarto pi&ugrave; caro d&rsquo;Europa, pi&ugrave; alto dell&rsquo;11,2 per cento rispetto alla media europea&quot;.<br /><br />&ldquo;Numeri, quelli elaborati da Impresa Lavoro – conclude Napoli- che dovrebbero far riflettere sulla opportunit&agrave; di alleggerire una pressione fiscale che, spesso in maniera occulta, preleva dalle tasche dei cittadini onesti, vale a dire che pagano regolarmente le tasse, pi&ugrave; della met&agrave; di quello che gli stessi guadagnano&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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