“ll Piear prevedeva 1700 MW di potenza per impianti da realizzare e di questi: 990 MW da eolico. Le domande presentate sommarono, invece, ad un totale di 6562 MW; la parte da leone la fece l'eolico per 5840 MW il che significa ben 2.290 torri,con altezza media di 150 Mt e non abbiamo neppure il piano paesaggistico”. Lo dichiara in una nota il rappresentante di Città Plurale, Pio Abiusi in merito alla programmazione per la produzione in Basilicata di energia da fonti rinnovabili, segnalando il rischio per l’ambiente derivanti dalle installazioni delle centrali eoliche che – a suo parere – interessano gran parte del territorio lucano.”Siamo i primi – afferma – a reclamare lo sviluppo delle energie rinnovabili, il futuro è rinnovabile e non fossile. Ma non ci sta bene che in nome degli incentivi si vada a compromettere il territorio. La criticità dei “parchi eolici”è evidenziata anche dal fatto che per innalzare ciascuna pala, ad esempio, sarebbe necessaria una piazzola di cantiere di 1.800 metri quadri, con una base pari a due campi da calcetto. Sarebbe un macro insediamento industriale in aree idrogeologicamente problematiche, paesaggisticamente di pregio, naturalisticamente rilevanti e fortemente attrattive per il turismo”. Abiusi chiede alla Regione e al Dipartimento Attività produttive di fare chiarezza sulla questione “attraverso pubbliche conferenze andando oltre il singolo comune ed esponendo il quadro nella sua interezza”.
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