"Il 2 dicembre 2014 la Corte Europea di Giustizia decise una penalità di 40 meuro all'Italia per non aver eseguito una sentenza della Commissione Europea risalente al 2007 e per la quale nel 2012 essa decise di adire alla Corte. Una sentenza molto dura perché ogni semestre successivo si sarebbe aggiunta una ulteriore penale di 42,8 Meuro fino a che le 198 discariche illegali presenti sul territorio italiano non fossero state messe in regola. La Basilicata era ed è esente dalla condanna e lo spiegheremo".
E' quanto afferma, in una nota, Pio Abiusi (Associazione Ambiente e Legalità).
"Quella delle discariche abusive – aggiunge – è una storia lunga che parte da un rapporto del CFS del 2002 al quale se ne aggiunsero altri e fu così che si arrivò a censire 5301 discariche abusive. Interloquendo tra Commissione Europea e Stato Membro ( l'Italia) si arriva a 218 discariche ancora da bonificare e l'Italia viene deferita alla Corte di Giustizia. La Corte ne riconosce 198 non ancora adeguate ed emette la sentenza con le penalità predette. Da quel 2 dicembre 2014 il tempo passa e il direttore generale Ambiente della Commissione Europea certifica in data 17 agosto 2015 che le discariche in attesa di bonifica sono 185. Nell'elenco ve ne sono due che vengono addebitate alla Basilicata e sono Sgarrone in Agro di Matera e Balsamano in agro di Terranova del Pollino. Come Associazione negli anni, attraverso l'accesso, di atti ne abbiamo acquisiti tanti e riusciamo a ricostruire una realtà che ci porta a dire che i negoziati tra Roma e Bruxelles non sembrano seguire vie lineari. Era il 2 giugno del 2012 quando – sottolinea Abiusi – sempre il direttore generale della Commissione Ambiente ci informò che non avrebbe potuto adire alla nostra richiesta di conoscere quali fossero le discariche abusive che interessavano la Basilicata per la riservatezza che la Commissione deve avere nei confronti dello Stato Membro perché la definizione può essere cercata fino al momento in cui il caso non viene portato dinanzi alla Corte di Giustizia. Inutile dire che la nota di riscontro era ampiamente motivata e supportata da sentenze e che comunque era riconosciuta la facoltà di appello. Il 4 settembre del 2014 l'Avvocato Generale dell'Unione trasferisce il carteggio alla Corte di Giustizia che il 2 dicembre emette sentenza modificata sia rispetto alle richieste della Commissione che dell'Avvocato. Anche se tardivamente per quello che riguarda Balsamano il sito viene ripristinato in data 23-9-14, siamo in Zona Cesarini, e la discarica non può più essere indicata tra quelle da bonificare. Per quello che riguarda la discarica di Sgarrone la situazione è paradossale. Il 7-7-2008 un ufficiale del CFS individua presenza di rifiuti abbandonati da ignoti in località Sgarrone in agro di Matera e fornisce delle coordinate, a seguito di ulteriore indagine in data 5-12-12 altro ufficiale dello stesso Corpo individua i rifiuti in agro di Altamura con coordinate apparentemente diverse, arriviamo al 2 Ottobre 2014 quando un terzo ufficiale del Corpo certifica che i rifiuti sono in agro di Altamura e da contezza che le coordinate sono diverse solo perché si tratta di proiezioni fatte con metodi diversi ma il luogo è il medesimo. A questo punto ogni dubbio è tolto i rifiuti sono in agro di Altamura e da informazioni assunte fino alla scorsa primavera erano ancora lì. Inutile ribadire che tutta la documentazione è stata acquisita con regolare accesso agli atti e che la vicenda delle discariche abusive in attesa di bonifica e delle relative multe per la Basilicata può considerarsi conclusa occorre solo che Roma e Bruxelles aggiornino le loro evidenze".
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