Per il presidente “far saltare confini geografici, strappare spazi democratici, cancellare presidi dello Stato non aiuta 'unitariamente' a far crescere un sentimento nazionale. Intorno a Matera 2019 la Basilicata può riscrivere il proprio futuro”
La giornata dell’Unita nazionale e delle Forze armate “è una ricorrenza che celebriamo con il rispetto che si deve a chi opera in Italia e in tante parti del mondo per la sicurezza e la legalità, a sostegno delle popolazioni colpite dalle calamità e dalle guerre, per difendere la pace”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza che è intervenuto nel corso delle celebrazioni svolte oggi nel parco di Montereale a Potenza.<br /><br />Lacorazza ha voluto ricordare che “i concetti di nazione e di patria, nel corso dei decenni passati, sono stati a volte lo strumento per alimentare conflitti territoriali, ma soprattutto culturali. Sempre più la nazione e la patria, l’insieme di valori e di storie dei popoli, hanno più a che fare con luoghi e con territori che non netti confini geografici. Per questo è opportuno ribadire ancora una volta che il sentimento nazionale non è un’arma da agitare per respingere o attaccare, questo è nazionalismo”.<br /><br />“Taluni processi in atto oggi in Italia – ha aggiunto il presidente – potrebbero spingere a pensare che lo Stato non è presente in modo unitario ed uniforme sul territorio, che i diritti delle persone e le opportunità di sviluppo non sono tutelati e distribuiti in egual misura. Questo indebolisce il sentimento di appartenenza ad una nazione, rendendo più difficile costruire ponti per incontrare anche altre storie e altre identità. Questo vale per l’Italia e per il suo rapporto con il mondo, a partire dal Mediterraneo. Ma anche far saltare confini geografici, strappare e lacerare spazi democratici, cancellare presidi dello Stato non aiuta 'unitariamente' a far crescere un sentimento nazionale”<br /><br />Lacorazza ha infine richiamato “la sfida dei prossimi anni: quella di un nuova Eboli, con Matera capitale europea della cultura per il 2019, una luce accesa dall’Europa e dal mondo su di noi”, sottolineando inoltre il ruolo che in questo ambito “è chiamata a svolgere la città di Potenza per la sua funzione strategica di capoluogo della regione”. “Siamo riusciti a vincere, ad essere primi – ha concluso -, ora si tratta di trasformare questo primato in un giro di boa per l’intera comunità regionale, che intorno a Matera 2019 può riscrivere il suo futuro”.<br />