Verificare quanto riportato dal giornale on line Italia Terra Nostra circa le 1.187 tonnellate di scorie
industriali stipate in 16 convogli ferroviari giunti dalla stazione di Palermo Brancaccio, intercettati nello scalo di San Nicola di Melfi e che sarebbero destinate alla cementeria Costantinopoli s.r.l. – del
gruppo Sacci – di Barile. E' quanto chiede la Ola in un comunicato stampa, sollecitando "un immediato intervento delle Autorità preposte per accertare le eventuali responsabilità circa il caso dei vagoni carichi di scorie industriali, la reale natura e la composizione del carico rinvenuto".
All'Arpab si chiede di provvedere "ad un monitoraggio continuo presso questi impianti, considerando che i cementifici già bruciano in Basilicata il CDR, materiali cementizi, rifiuti pericolosi e scorie
industriali che risultano – da alcuni studi effettuati dall'Agenzia per l'Ambiente americana – la seconda fonte di emissione di diossine e furani dopo gli inceneritori, rilasciando nell'ambiente sostanze
pericolose quali metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e acido cloridrico dannose per la salute delle popolazioni". Alla Regione Basilicata e alla Provincia di Potenza la Ola chiede, infine, "di
vietare nella propria programmazione di settore l'uso dei pericolosi combustibili derivati da rifiuti e altre scorie prodotte dall'industria nei cementifici e nelle centrali a biomassa capaci di
incrementare in modo esponenziale il potenziale inquinante di questi stabilimenti sui quali sono attualmente inesistenti azioni pubbliche di monitoraggio ambientale".
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