La Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista e il Comitato SOS Costa Ionica Lucana intervengono sulle problematiche dell'erosione della costa ionica, soprattutto di quella metapontina.
"Bsterebbe una semplice foto, raffigurante il porto di Margherita di Savoia, in Puglia, con la quale il prof. Spilotro concludeva il seminario sull'erosione del litorale metapontino tenutosi a metà luglio presso l'Università di Basilicata, – affermano – per spiegare scelte, responsabilità istituzionali e dei privati che hanno contribuito a stravolgere i connotati storici, non solo della costa ionica, ma di un fenomeno che ha accelerato in modo vorticoso ed ampiamente atteso la sua corsa in questi ultimi anni. Una foto che mostra riferimenti e le cause dell'arretramento (zona sottoflutto) e della crescita (zona sopraflutto) della spiaggia, dovuta proprio alla realizzazione del porto pugliese. Una foto emblematica che non casualmente veniva proiettata durante la relazione del Prof. A. Petrillo nel convegno "L'arretramento della costa jonica della Basilicata: complessità, studi, azioni" tenutosi all'Agrobios di Metaponto il 26 maggio 2006".
"Questo per dire che il problema legato alla costruzione dei porti lungo il litorale ionico – conitnuano la Ola e il Comitato Sos Costa jonica – era noto e chiaro a tutti. Nonostante ciò risulta oggi inspiegabile che, proprio mentre la spiaggia di Metaponto viene mangiata dal mare, nessuno si ricordi di quelle cause note che hanno provocato danni noti alla costa. Abbiamo appreso che con due mesi d'anticipo è stato completato un nuovo e costoso studio sull'arretramento della spiaggia di Metaponto e verranno presentate, ancora una volta, le nuove possibili soluzioni. Gradiremmo però conoscere se nello studio commissionato all'Università della Basilicata sia stata considerata la presenza del porto degli Argonauti e se nel caso dell'arretramento costiero a Metaponto sia stato contemplato anche il litorale sabbioso di Pisticci".
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