Nel 2011 le risorse per la Salute si spostano più sul territ

La giunta approva il riparto provvisorio del fondo sanitario per il 2011 che prevede un riequilibrio delle risorse in favore delle due Aziende sanitarie provinciali

Il riparto provvisorio del fondo sanitario regionale per l’anno 2011 ha introdotto alcuni elementi correttivi che puntano dichiaratamente ad una più equa ripartizione delle risorse tra le aziende sanitarie locali, San Carlo e Crob di Rionero, avviandoci verso l’adozione di criteri di maggiore trasparenza, in linea con le metodologie predisposte dall’Agenzia Nazionale della Sanità.
Il riparto effettuato si pone l’obiettivo di riequilibrare le risorse. Del totale di poco più di 1.006 milioni del fondo, circa 612 milioni sono andati alla Azienda Sanitaria di Potenza, 339 a quella di Matera, un po’ più di 48 all’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e circa 6 milioni e mezzo a Crob di Rionero.
La dotazione finanziaria delle due aziende sanitarie provinciali serve a pagare tutte le prestazioni dei residenti sui rispettivi territori (incluse quelle che vengono riconosciute a San Carlo e Crob quando effettuano prestazioni in favore di pazienti delle due province), mentre l’assegnazione alle altre due aziende non territoriali sono finalizzate a sostenere le funzioni non direttamente riconducibili a singole prestazioni (ad esempio i servizi di emergenza, che pur in caso di assenza di pazienti devono restare sempre attivi e disponibili).
L’analisi di quanto avvenuto nel precedente quinquennio ha posto l’esigenza di un riequilibrio dei trasferimenti. Dal 2005 al 2009 (il 2010 è ancora in definizione tanto per i bilanci quanto per la conseguente assegnazione definitiva di risorse), a fronte di una crescita del 16,92% del fondo sanitario regionale, si è determinato un aumento dei trasferimenti di poco inferiore al 12 per cento per quel che riguarda le aziende sanitarie territoriali, e del 149% in favore delle altre due. Le nuove assegnazioni, questa volta a risorse totali praticamente invariate, portano i livelli di incremento rispetto al 2005 rispettivamente al 14 per cento per le aziende sanitarie territoriali e al 93,5% per le due non territoriali.
In particolare sull’assistenza ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera regionale San Carlo, si è assistito negli anni ad una crescita del finanziamento integrativo che è passato da circa 21 milioni di euro nel 2005 a oltre 60 milioni nel 2009. Per il 2010, ancora provvisorio, ammonta a circa 58 milioni.
I criteri di riparto, nell’ambito delle generali politiche di contenimento della spesa che comportano per tutte le strutture esigenze di razionalizzazione, seguono comunque l’evoluzione della logica del Sistema sanitario regionale contenuta nel nuovo Piano della Salute che vede un potenziamento della medicina territoriale avvicinando le prestazioni al luogo i vita del cittadino. Sotto questo aspetto è bene sottolineare che le risorse delle due aziende sanitarie territoriali servono anche a sostenere gli ospedali che ricadono direttamente sotto il controllo di Asp e Asm. Per fare questo è stato adottato un nuovo criterio di riparto che converge su quello definito a livello nazionale dall’Agenas, ossia l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, puntando alla riduzione dei costi del 3% al netto di mobilità infra-regionale e degli ammortamenti.

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