Nardiello (Pdci-Fds) su stati generali sanità

“Le conclusioni degli Stati Generali della Sanità non possono essere neutrali.
Soprattutto se l’obiettivo è quello di ottimizzare le risorse e puntare sul miglioramento della qualità dei servizi”. E’ quanto sostiene Giacomo Nardiello (Pdc-Fds). “Il rigore della spesa – continua Nardiello – non può essere a senso unico e non toccare minimamente il sistema privato. Le Regioni registrano dati fortemente diversificati, che confermano la netta divisione tra Nord e Sud d'Italia.
Se la media nazionale pro-capite e' di 1.744 euro, classificando le Regioni si nota che il Trentino Alto Adige, Lazio e Valle d'Aosta hanno una spesa superiore a 1.970 euro pro-capite, mentre in Basilicata e Calabria la cifra scende a meno di 1.600 euro.
Anche per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale, nonostante vi sia una sostanziale omogeneita' nei ticket applicati nelle Regioni italiane, questo non garantisce equita', perche' l'adozione di nomenclatori tariffari differenti comporta una diversa incidenza di costi sui pazienti.Iniquita' non solo tra Regioni, ma anche tra fasce delle popolazione.Gli anziani si confermano i piu' fragili, insieme ai nuclei familiari con tre o piu' figli. Le spese dei medicinali sono sempre piu' esose per gli italiani, come se gia' non dovessero combattere con un apparato fiscale da far impoverire qualunque miliardario. Senza la valorizzazione e la motivazione degli operatori non si fa buona sanità. Per rafforzare la qualità dei servizi sanitari ed in particolare ospedalieri la questione centrale resta ancora quella relativa all’importanza della formazione e della qualificazione degli infermieri. E’ necessario –conclude Nardiello- individuare un motore di cambiamento per orientare la risposta assistenziale al sistema di valori ed agli strumenti propri di un sistema di qualità in grado di produrre nuovi posti di lavoro per i giovani”.
Bas 03

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