“La decisione di Federmeccanica di disdettare il contratto nazionale dei metalmeccanici, per gli operai di Melfi è una doppia dichiarazione di guerra perché conferma la posizione intransigente del “padrone” Marchionne e ribadita solo qualche giorno fa dal “portavoce dei falchi” di Confindustria Bombassei”: è il commento di Giacomo Nardiello, componente della segreteria regionale e della direzione nazionale del Pdci-Fds, sottolineando “la volontà padronale di aprire una stagione di deregolamentazione dei diritti, proprio come si vorrebbe fare alla Sata con la linea dura che vede ancora tre operai fuori dalla fabbrica. Può anche non piacere a tanti del centrosinistra ma – continua – la lotta di classe c'è e decisioni come quella assunta da Federmeccanica non fanno che dimostrare le cattive intenzioni degli imprenditori senza scrupolo, pronti a far cancellare dalla storia democratica, sociale e civile del Paese anni e anni di conquiste e di diritti dei lavoratori pur di avere totale mano libera. Al punto in cui siamo non bastano più le parole di circostanza per esprimere solidarietà alle tute blu. Il Pdci-Fds è mobilitato con gli operai e la Fiom per respingere l’attacco di Confindustria e Fiat e per non far arretrare nemmeno di un millimetro i diritti salariali dei lavoratori come quelli dello Statuto dei lavoratori. Chiediamo pertanto – dice Nardiello – alla Regione e a tutto il centrosinistra di schierarsi senza equivoci dalla parte degli operai metalmeccanici”.
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