“Non sono affatto convinto della bontà della proposta del Ministro all’Economia Tremonti per il ritorno ad un'istituzione che ha lasciato segni negativi profondi nella nostra società come la vecchia Cassa del Mezzogiorno ma una cosa è certa: il Governatore della Basilicata deve spiegare il ritardo nella spesa dei Fas 2000-2006 che, secondo i dati ufficiali del Ministro Fitto, aggiornati a fine luglio scorso, in Basilicata è ferma al 40,7%”. E’ quanto sostiene il sen. Egidio Digilio (Fli) per il quale “il dibattito sull’intervento statale e regionale nel Mezzogiorno non può fermarsi ad alibi e scusanti di comodo e tanto meno allo scaricabarile delle responsabilità. Il tema per noi che consideriamo lo sviluppo del Sud una questione prioritaria ben più solida di un’enunciazione di principio contenuta nei cinque punti programmatici di rilancio del governo di centrodestra – continua – richiede la massima responsabilità per ricercare percorsi in grado di farci uscire dal tunnel dell’assistenza o se vogliamo della spesa improduttiva. Mi sembra particolarmente significativo, in proposito, l’appello del presidente del Senato, Renato Schifani, alle classi dirigenti del Sud perche' assumino una nuova responsabilità con l’invito a passare dalla 'richiesta' al 'fare'. L’apertura della nuova edizione della Fiera del Levante domani a Bari è sicuramente un’occasione da non sprecare su una sorta di gara tra chi è più meridionalista tra il Ministro Fitto e il Governatore pugliese Vendola per lanciare realmente – continua Digilio – una nuova stagione del meridionalismo”.
Secondo Digilio "buona politica e Mezzogiorno", "Sud, un interesse nazionale" non possono essere più slogan magari da pronunciare per allontanare dalle aree meridionali la crescente tensione sociale, illudendosi che basta pronunciare queste parole magiche per far tornare il sereno. Riorganizzare le risorse per il Mezzogiorno per migliorare la qualità della spesa e concentrare gli interventi su infrastrutture strategiche a raggiungere livelli di sviluppo sociale e civili e di occupazione al pari delle regioni europee più forti – continua – perciò deve diventare una priorità per il Governo del Paese come per quelli delle Regioni. La sussidiarietà, prima di essere quella verticale" che sposta competenze dal livello nazionale a quello locale, deve essere innanzitutto quella "orizzontale" che garantisce autonomia e libera risorse verso la Società civile e verso il Mercato. La battaglia autunnale sarà decisiva. Noi siamo fortemente impegnati a determinare scelte finanziarie e di programmi per lo sviluppo del Mezzogiorno”.
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