Il consigliere del gruppo Sel fa presente che il Comune applica una tariffa fissa di compartecipazione che non tiene conto del principio di proporzionalità di contribuzione
“Il Comune di Abriola, nella erogazione del servizio di mensa scolastica, non applica il criterio dell’ISEE ma una tariffa fissa di compartecipazione che non tiene conto del principio di proporzionalità di contribuzione, in violazione della normativa vigente in materia”. E’ quanto afferma Giannino Romaniello, Consigliere regionale di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) che sulla questione ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore al Lavoro e Formazione, sottolineando che “tale situazione crea un grave danno alle famiglie in condizioni economiche disagiate che si trovano a dover contribuire ai costi della mensa indipendentemente dalla loro situazione reddituale e patrimoniale, in violazione del principio di proporzionalità contributiva sancito dalla costituzione e dalla legislazione vigente”.
Nella interrogazione Romaniello ricorda che “l’articolo 53 della Costituzione della Repubblica Italiana sancisce il criterio di progressività contributiva stabilendo che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”; il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 109 introduce l’utilizzo dello strumento ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) quale strumento funzionale a valutare la situazione economica degli utenti dei servizi socio-assistenziali e socio familiari, atto a garantire una maggiore equità e ad impedire che sul territorio nazionale si vengano a creare situazioni di disparità dovute a regolamenti comunali che utilizzano criteri disomogenei;l’articolo 25 della Legge 328/2000, stabilendo che “ai fini dell'accesso ai servizi disciplinati dalla presente legge (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), la verifica della condizione economica del richiedente è effettuata secondo le disposizioni previste dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109“, sancisce l’obbligatorietà per i comuni ad applicare l’ISEE; la sentenza 3454/2004 del Consiglio di Stato ha stabilito l’obbligatorietà dell’ISEE determinando l’illegittimità dei regolamenti comunali che non contemplino l’utilizzo di questo strumento e che applicano criteri diversi”.
Il consigliere del gruppo SEL sottolinea inoltre che “l’articolo 2 della Legge regionale n. 21 del 20/06/1979, relativa all’attuazione del diritto allo studio, stabilisce che gli alunni destinatari dei servizi connessi al diritto allo studio, tra cui le mense scolastiche, usufruiscono di tali servizi contribuendo alla copertura finanziaria secondo i livelli di reddito familiare e che gli alunni in condizione di grave e comprovato disagio economico sono esonerati da ogni contribuzione”.
Romaniello evidenzia che “il Gruppo Consiliare SEL del Comune di Abriola, in data 30/03/2009, ha presentato una mozione con la quale chiedeva alla Giunta comunale di applicare l’ISEE per la determinazione delle tariffe della mensa scolastica;la richiesta di applicazione dell’ISEE è stata riproposta dai consiglieri del Gruppo SEL nel corso del Consiglio comunale di Abriola del 16/11/2010, in occasione dell’approvazione del piano per il diritto allo studio, ricevendo ulteriore diniego da parte dell’Amministrazione Comunale”.
Rivolgendosi al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore al Lavoro e Formazione, Romaniello chiede di conoscere:qual è l’importo erogato a favore del Comune di Abriola per il diritto allo studio riferito agli anni 2009/2010 e quello previsto per gli anni 2010/2011; quali iniziative si intendono attuare per far recedere l’Amministrazione comunale di Abriola da una posizione anticostituzionale, in contrasto con la legge e lesiva del principio di proporzionalità di contribuzione; se non si ritenga opportuno, nel caso in cui il Comune di Abriola dovesse perseverare in tale atteggiamento, di sospendere l’erogazione dei suddetti contributi;se si ritiene di valutare l’opportunità di emanare, come Regione Basilicata, una direttiva vincolante indirizzata a tutti i comuni, finalizzata all’applicazione dell’ISEE come strumento per la definizione delle tariffe dei servizi, anche al fine di garantire omogeneità di trattamento sul territorio regionale”.